Elodie: il successo di chi non scorda i bordi di periferia

Elodie Di Patrizi è nata e cresciuta nella borgata popolare Quartaccio di Roma. 

Dei successi e della popolarità di Elodie già tutti sappiamo: premio della critica al termine di “Amici” del 2016, tre cadidature come migliore artista italiana per l’ MTV Europe Musica Awards, premio come attrice rivelazione quando, nel 2022, recitò  nel film “Ti mangio il cuore”, dove lei interpretava la struggente figura di Marilena Camporeale, pentita della mafia garganica. Di Elodie parlano le coinvolgenti esibizioni ai tre Festival di Sanremo che l’hanno vista in gara (nel 2021 era invece co-conduttrice), gli innumerevoli concerti, sempre arricchiti dal tutto esaurito di un pubblico in visibilio e i quattro album in sette anni di carriera da “star”. Non solo: in lei c’è piena dedizione alla filantropia, con il sostegno alle iniziative per i diritti delle donne,  per le rivendicazioni della comunità LGBTQIA+ e per l’emencipazione dei bambini che vivono in zone difficili d’Italia. Lei che, in una zona difficile, è venuta al mondo ed è cresciuta. 

Elodie, che di cognome fa  Di Patrizi, è nata a Roma il 3 maggio 1990, in un contesto caratterizzzato da un’umanità povera, ma tenace. Da bambina visse nella borgata Quartaccio, un rione della Capitale costruito dai primi anni ottanta, con case di ediliza popolare. “Fecero entrare la mia famiglia in uno di questi alloggi  nel 1988,  però gli appartamenti non erano ancora ultimati, così si viveva tra muffa e umidità”, raccontò la cantante in un’intervista di alcuni anni fa. Il padre, allora, era artista di strada, la madre, nata a Parigi da genitori delle Antille francesi, iniziò l’attività di modella per poi diventare cubista. Quando nacque, nel 1990, i soldi in casa scarseggiavano, i bambini si arrabattavno per i cortili del quartiere sognando di “evadere” da quel contesto, anche se il Quartaccio lo sentivano comunque cosa loro. “Vicino alla mia abitazione, avevano costruito l’ambulatorio medico, alcuni esercizi commerciali, la scuola e i locali per il catechismo, quasi a voler dire: non avete la necessità di uscire dal Quartaccio, non andate a far danni altrove”, confidò l’artista ad una cronista. 

A 19 anni, la voglia di autonomia, nel bel mezzo dell’ultimo anno delle superiori, la porta (per amore?) a trasferirsi in Puglia, nel Salento, per la precisione a Gallipoli. Qui svolge vari lavori, come la barista e la cubista, esibendosi come cantante al Samsara beach, locale di tendenza, riferimento per il mondo giovanile.

Poi arrivano “Amici”, il Festival di Sanremo, i primi album e il consolidamento del successo, già riscontrato nella trasmissione condotta da Maria De Filippi. 

Arriva anche il cinema: nel 2017 c’è il primo assaggio del grande schermo, in cui compare come se stessa (un cameo) nella pellicola “Non c’è campo”, mentre nel 2022 è l’indiscussa protagonista nel film di denuncia civile, “Ti mangio il cuore”. 

“Ho fatto tre vite, la prima è stata l’infanzia e l’adolescenza a Roma, poi, a 19 anni, sono andata a vivere da sola in Puglia, poi la terza, quella caratterizzata da Amici in poi”, confidò a Fabio Fazio in un’intevista a “Che tempo che fa”

Tecnicamente Elodie non è una cantautrice, ma in tutte le canzoni che ha cantato ha sempre indicato agli autori ciò che voleva esprimere in quel determinato momento con la propria vocalità. L’album “Ok. Respira”, del 2023, invece è caratterizzato da ben undici brani, su tredici, scritti dalla stessa Elodie: il titolo del disco sembra essere una sorta di motto, che caratterizza, da sempre, la vita e la quotidianità di questo straordinario esempio di artista completa.    

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