Con l’avvicinarsi delle elezioni europee, emerge una crescente preoccupazione tra gli elettori europei riguardo alla crisi climatica, con dati che rivelano sentimenti contrastanti riguardo agli sforzi dell’Unione Europea per la protezione dell’ambiente. Secondo un sondaggio esclusivo condotto da Euronews-Ipsos, più della metà degli elettori europei considera la lotta al cambiamento climatico una priorità assoluta.
Tuttavia, il sondaggio evidenzia anche una disparità significativa di opinioni tra i vari stati membri dell’UE. Mentre Danimarca (69%), Portogallo (67%) e Svezia (62%) mostrano i più alti livelli di cittadini che considerano prioritaria l’azione sul cambiamento climatico, Polonia, Repubblica Ceca e Finlandia mostrano livelli di preoccupazione più bassi. Tuttavia, oltre un terzo dei rispondenti in questi paesi considera comunque il cambiamento climatico una priorità per l’UE.
È interessante notare che il genere gioca un ruolo nelle opinioni, con le donne leggermente più inclini (55%) degli uomini (49%) a considerare prioritaria l’azione climatica. Inoltre, l’età sembra essere meno determinante, poiché circa la metà dei rispondenti di tutte le fasce d’età dà priorità alla questione climatica.
Percezioni contrastanti tra gli elettori Europei sulla crisi climatica
Mentre l’UE si avvicina all’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, gli elettori riflettono sulle azioni ambientali dell’Unione. Nonostante siano state introdotte nuove leggi per affrontare il cambiamento climatico, solo il 32% degli elettori crede che l’UE abbia avuto un impatto positivo sulla protezione ambientale negli ultimi anni.
Gli elettori rumeni emergono come i più ottimisti, con quasi la metà (48%) che riconosce l’impatto positivo dell’UE, seguiti da Portogallo (47%) e Finlandia (45%). Al contrario, gli elettori francesi esprimono il più alto livello di scetticismo, con solo il 23% che attribuisce un impatto positivo agli sforzi ambientali dell’UE. Anche i Paesi Bassi mostrano una mancanza di fiducia, con solo un quarto dei rispondenti che approva le azioni ambientali dell’UE.
I settori agricoli francese e olandese sono particolarmente ferventi nel loro malcontento, protestando contro politiche che ritengono dannose per le loro attività. Il Green Deal europeo, in particolare, ha scatenato polemiche tra questi gruppi, che sostengono che imponga restrizioni e aumenti i costi rispetto alle importazioni extra-UE.
Prossime elezioni: un trampolino di lancio per una politica ambientale resiliente e ambiziosa
Mentre l’Europa si confronta con le complessità della politica ambientale in mezzo a diverse preoccupazioni sociali ed economiche, le prossime elezioni giocheranno senza dubbio un ruolo cruciale nella definizione del futuro approccio dell’Unione al problema del cambiamento climatico.
Nonostante le sfide e le divergenze di opinione, il percorso verso una maggiore consapevolezza e azione riguardo al cambiamento climatico continua a progredire. L’ottimismo manifestato da una parte degli elettori riflette una crescente consapevolezza dell’importanza di proteggere il nostro ambiente. Le elezioni future rappresentano un’opportunità cruciale per rafforzare gli sforzi e per promuovere politiche ambiziose volte a mitigare i danni climatici. Ogni voce, ogni azione conta nel plasmare un futuro sostenibile per le generazioni a venire. La strada è lunga e accidentata, ma insieme possiamo fare la differenza e lavorare verso un futuro più verde e più promettente.
Riccardo Pallotta©