La startup vuole insegnare ai professionisti di ogni età a prepararsi per un colloquio, aiutando anche le aziende a trovare i talenti più giusti per le loro posizioni aperte
Nextopp agevola la ricerca di un lavoro. C’è una grande necessità di essere vicino ai giovani quando sono impegnati a trovare un’occupazione, poiché il mercato del lavoro è cambiato. A fare la differenza è la gestione di un colloquio. Nextopp, startup ideata da head hunter e dedicata alla ricerca del lavoro, vuole insegnare ai professionisti di ogni età a prepararsi per un colloquio, aiutando anche le aziende a trovare i talenti più giusti per le loro posizioni aperte. È una grande opportunità per cercare con maggiore precisione un profilo professionale più adeguato alla personale formazione culturale e tecnica.
L’idea della startup
Tutto nasce dall’idea di Gioia e Guenda Novena e prosegue con l’autorizzazione ministeriale che serve per fare ricerca e selezione, da tempo aiuta aziende internazionali a trovare i candidati più giusti. Ma è proprio nella selezione di questi e nell’esperienza delle due imprenditrici che nasce l’idea di creare qualcosa di più: una community per aiutare coloro che sono in cerca del loro prossimo capitolo professionale. Nextopp è una startup che già collabora con multinazionali e startup emergenti per quanto riguarda la selezione del personale, ma è anche una community di oltre 20mila persone che seguono ogni giorno i consigli di Gioia e Guenda Novena su come scrivere un curriculum, su come inviare una lettera di presentazione, su tutti quegli elementi che possono essere decisionali in fase di colloquio. L’obiettivo per il 2022 è quello di far assumere dalle aziende clienti di Nextopp il 50% di candidati in più, senza tralasciare di insegnare ai talenti in cerca di un lavoro a valorizzare il proprio percorso, aumentando le chance di firmare un nuovo contratto. Con Guenda Novena, co-fondatrice di Nextopp, vogliamo conoscere le diverse sfaccettature del mondo del lavoro del XXI secolo.
Quali cambiamenti rivoluzionano il mercato del lavoro?
«La necessità delle aziende di attingere a nuove competenze per far fronte a nuovi business che nascono ed a business che hanno bisogno di reinventarsi. La tecnologia, la pandemia e altri diversi fattori socio economici chiedono alle aziende di reinventarsi ed ai dipendenti di aggiornarsi. Il World Economic Forum ha stimato che ormai le competenze tecniche, quelle cioè legate al saper fare concretamente qualcosa (per esempio, ad utilizzare un determinato software), abbiano una vita utile di appena 18 mesi in media. In altre parole, ogni 18 mesi dobbiamo imparare a fare qualcosa di nuovo. Questo ci pone davanti ad una nuova modalità di approccio al lavoro che è quella dell’apprendimento continuo, il cosiddetto life long learning. I candidati che non hanno un lavoro possono sfruttare il tempo a disposizione per acquisire queste competenze e andare a proporle alle aziende. È fondamentale che chi ricerca un lavoro capisca le evoluzioni che sta facendo la propria professione, quindi punti su quelle competenze necessarie per stare al passo con il cambiamento in atto».
Che ruolo svolge la tecnologia?
«Con l’avvento dell’AI il mondo del lavoro sta subendo forti cambiamenti che porteranno molte attività ad essere automatizzate attraverso la tecnologia: se questo da un lato svaluterà alcune competenze tecniche, dall’altro renderà insostituibili le cosiddette soft skills. La velocità con la quale vecchie professioni si distruggono e nuove si creano, rende imprescindibile puntare sulle proprie attitudini personali e ad essere flessibili nell’acquisire le nuove competenze richieste dalle aziende. Secondo il World Econonomic Forum, da qui al 2025 le soft skill più richieste dalle aziende saranno: pensiero analitico, apprendimento attivo, problem solving, creatività, proattività, influenza sociale, resilienza, gestione dello stress, flessibilità e ragionamento».
Francesco Fravolini