Con il rabbuiarsi della situazione mondiale, il rischio di una guerra su scala internazionale, ci si torna a chiedere come sia equipaggiato il nostro paese a livello di bunker.
I rifugi e i bunker antiarei in Italia si trovano in ogni grande città del Paese: molti non sono più utilizzati dalla seconda guerra mondiale, altri sono stati convertiti in siti museali.
L’Italia infatti, durante la Seconda guerra mondiale, si dotò di rifugi antiaerei, che continuarono a essere costruiti anche al termine del conflitto, fino al culmine della Guerra fredda.
Spesso i rifugi sono stati ricavati da preesistenti strutture nel sottosuolo, riadattate, in altri casi sono stati scavati in fretta e furia per dare rifugio ai cittadini in fuga dalle bombe.
Rifugi di Roma
Anche qui le cantine furono riadattate come rifugi antiaerei. Oltre a questi, A Roma vennero costruiti 12 bunker blindati per dare rifugio alla classe politica, ai notabili, al Duce e alla famiglia Savoia.
Tra i più sorprendenti c’è il bunker di villa Ada, quasi un palazzo di lusso sotterraneo con cinque porte blindate. Realizzato tra il 1940 e il 1942 per dare protezione alla famiglia reale all’interno dei confini della loro residenza. Ha una pianta circolare con oltre 200 metri quadrati. Nelle stanze si trova un sistema di aerazione a sovrappressione che impediva l’ingresso dall’esterno di eventuali gas nocivi.
Sotto il casino nobile di villa Torlonia si trova il bunker di Mussolini. Presenta diversi ambienti, ricavati dalle cantine che furono attrezzate con porte blindate e sistemi antigas. Ma il Duce si rese presto conto che non sarebbe stato sufficiente e così fece realizzare un bunker nei seminterrati della villa, con muri di cemento armato spessi 1,2 metri e un altro a 6,5 metri di profondità, di forma cilindrica e con pareti spesse circa 4 metri. Sempre Mussolini fece costruire un bunker anche sotto Palazzo Venezia, di circa 80 metri quadrati con muri di cemento armato spessi 2 metri. È uno degli ultimi bunker scoperti a Roma.
L’unico palazzo di Roma nato con il progetto di un bunker è Palazzo degli uffici all’Eur. Si trova a una profondità di 33 metri e si sviluppa su un’area di oltre 450 metri quadrati. Poteva accogliere circa 400 persone per circa 3 mesi al suo interno, essendo autonomo.
Rifugi di Milano
La maggior parte dei rifugi sono realizzati nelle cantine dei palazzi adattati allo scopo per resistere all’onda d’urto delle detonazioni, circa 500 alla fine della Seconda guerra mondialee oltre 100 rifugi pubblici, che non devono essere confusi con i bunker, strutture in cemento armato appositamente costruite per riparare dall’eventuale atomica e dagli attacchi chimici.
Erano numerosi i rifugi ricavati sotto le scuole.
Rifugi di Napoli
Il ricco sottosuolo di Napoli ha dato grandi possibilità per la realizzazione di strutture in profondità, quasi tutti ricavati in impianti preesistenti. Vedasi l’acquedotto greco-romano, i cui tunnel diedero ospitalità a centinaia di persone che, pur di non rischiare di perire sotto le bombe, preferivano vivere in condizioni estreme in queste gallerie inospitali.
Leggermente più comodo, ma non troppo, è il tunnel borbonico dell’800 che garantiva al re un’adeguata via di fuga. Con lo scoppio della guerra venne dotato di un secondo ingresso. I sue spazi erano talmente ampi che venne diviso in due per dare ospitalità alla borghesia e al popolino con notevoli differenze di trattamento tra le due parti.
Nei quartieri Spagnoli si trova il rifugio di Sant’Anna di Palazzo, una cavità a 40 metri di profondità ampia 3.200 metri quadrati che poteva accogliere fino a 4mila persone.
Infine tanti sono gli ipogei del sottosuolo di Napoli che sono stati adattati a rifugi, nonostante le condizioni al loro interno fossero proibitive.
Rifugi di Cagliari
Grotte e gallerie furono la principale struttura di rifugio degli abitanti di Cagliari.
Rifugi di Torino
A Torino durante la Seconda guerra mondiale vennero realizzati 21 ricoveri pubblici per la popolazione, cui si aggiungevano gli oltre 1000 ricavati dagli spazi privati e dalle strutture pubbliche. Quello di piazza Risorgimento è uno dei più grandi con una capienza di 1150 persone.