Parliamoci chiaro, e che ne dicano i detrattori, Disincanto è una delle opere migliori di Matt Groening. Sì, è vero che nella sua carriera a livello di animazione, possiamo considerare il padre di 3 opere. Ma si tratta di tre capolavori. Se Futurama è stato incredibile, perché era difficilissimo creare qualcosa di così bello, divertente è profondo dopo aver creato i Simpson, per Disincanto la difficoltà era doppia.
Groening, con le sue opere di animazione, in pratica, ha affrontato i tre grandi generi della letteratura americana, se vogliamo dire così. O, meglio, dovremmo dire che affrontato le tre principali tipologie di storie che prosperano in quella nazione: la narrazione della vita americana, la fantascienza e il fantasy.
E non è la sola differenza delle sue opere. la differenza principale tra i Simpson, Futurama e Disincanto, oltre ovviamente ai generi ai quali appartengono, è la narrazione.
I Simpson è tipicamente una sitcom, dove episodi slegati tra loro sono uniti da una storia di fondo che li unisce e solo qualche piccolo cambiamento avanza per le varie stagioni.
Futurama, invece, è già un tipo di serie con una “storia che avanza”. Certo, è ancora legata alla struttura della sitcom, in quanto sono numerosi episodi sono fine a se stessi, ma i personaggi evolvono e il mondo cambia.
Disincanto, infine, si slega completamente dalla struttura della sit-com e diventa una vera e propria serie TV comedy. La serie narra una grande storia principale, costellata da comicità, assurdità, mistero, battute e gag, ma il tutto è al servizio della storia.
E quando la storia e la narrazione migliorano, mantenendo lo stesso livello di scrittura, non possono che trasformarsi in dei capolavori.
Domenico Attianese