Disagio sociale, aumentano le richieste di aiuto

Il preoccupante quadro è delineato dalla Comunità di Sant’Egidio, che da oltre cinquant’anni
assiste le persone che vivono in povertà e ai margini

Disagio sociale in costante crescita. Disoccupazione e lavori precari, pensioni e salari
insufficienti, prezzi dei beni di prima necessità aumentano e bollette troppo alte. Il preoccupante
quadro emerge con chiarezza dallo studio realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, impegnata
da oltre cinquant’anni ad assistere le persone che vivono in povertà e ai margini. Non possiamo
dimenticare che nell’ultimo anno, per far fronte alle richieste di assistenza, la Comunità di
Sant’Egidio ha intensificato le proprie attività di distribuzione di alimenti e accoglienza.

Situazione sociale


«Il 68% degli italiani – si legge nel Documento – si dice oggi “molto preoccupato” o “abbastanza
preoccupato” dalle difficoltà di pagare le bollette: in Europa, lo sono di più soltanto i greci (69%).
Questo mentre, a causa dell’aumento del prezzo dell’energia collegato alla guerra in Ucraina,
negli ultimi nove mesi 4,7 milioni di persone hanno già “saltato” il pagamento di almeno una
bolletta di luce e gas e altri 3,3 milioni temono di fare lo stesso a breve. E i segni di un
miglioramento paiono lontani, visto che la Commissione europea prevede che il costo
dell’energia tocchi il picco a fine anno, iniziando poi a diminuire lentamente, e l’inflazione dei
prezzi al consumo si attesti quest’anno in media all’8,7%, destinata a calare nel 2023 al 6,6% e
l’anno dopo al 2,3%. Costi che pesano sulla vita quotidiana di persone e famiglie, con il
connesso aumento dei prezzi al consumo dei beni alimentari, nel preoccupante quadro sulla
povertà che sostanzialmente conferma i massimi storici del 2020, anno d’inizio della pandemia
del Covid-19: 5,6 milioni di individui in povertà assoluta. La situazione più allarmante è quella di
famiglie monoreddito, persone anziane e con lavoro precario, madri sole e fascia d’età 36-50
anni. Un segnale d’ottimismo arriva dal rapporto Istat sulla redistribuzione del reddito nel 2022:
gli interventi rivolti alle famiglie hanno lievemente ridotto la diseguaglianza (da 30,4% a 29,6%)
e il rischio di povertà (da 18,6% al 16,8%, ma il rischio è invariato per famiglie senza figli o solo
con figli adulti)».


Francesco Fravolini

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