Digitale, nuova occupazione professionale

Le statistiche 2022 sugli sbocchi occupazionali dei giovani, elaborate dal Centro di Avviamento alla Carriera della John Cabot University (JCU) di Roma

Il digitale è un asset economico che garantisce un’occupazione ai giovani. Emerge con chiarezza l’andamento del lavoro nelle statistiche 2022 sugli sbocchi occupazionali dei giovani, elaborate dal Centro di Avviamento alla Carriera della John Cabot University (JCU) di Roma. «Nel 2022 quasi la metà dei giovani – si legge nel Documento – ha ottenuto una posizione lavorativa nei settori del digitale e dell’innovazione: si tratta del 43% e rappresenta la fetta più importante della torta occupazionale. Un po’ distaccate, a livello di percentuali d’impiego, seguono le aree: istruzione, scrittura (anche in ambito giornalistico o di comunicazione) e traduzione, 14%; risorse umane e management, 12%; marketing e vendite, 12%; attivismo (mondo no-profit, difesa dei diritti umani) e ricerca, 11%; amministrazione (accounting), economia e finanza, 8%. I dati riguardano sia gli studenti dei percorsi di laurea triennale sia i neolaureati e i giovani col master. L’età compresa è perlopiù tra i 20 e i 25 anni. Nel 2019, cioè nel periodo ante Covid, le tre principali aree di impiego risultavano: digitale e innovazione, 24,9%; amministrazione, economia e finanza, 18,7%; attivismo e ricerca, 18,3%. Negli ultimi tre anni, quindi, le opportunità occupazionali relative al comparto digitale sono quasi raddoppiate». È una tendenza sempre più presente nel mercato del lavoro poiché la pandemia ha accelerato quel processo di cambiamento già avviato nel XXI secolo. Il nuovo paradigma impone scelte diverse rispetto al XX secolo, e le imprese devono rivoluzionare il loro processo produttivo. La conseguenza di questa trasformazione aumenta la richiesta di giovani specializzati nella competenza digitale e nell’innovazione, poiché la tecnologia è la nuova frontiera economica del futuro.   

Francesco Fravolini

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