Qual è il diverso significato tra interessi legali e interessi moratori
Spesso si sente parlare di interessi: se si prende una somma di denaro in prestito, se di deve estinguere un’obbligazione pecuniaria o se si chiede il risarcimento per un danno subito. Insomma, al versamento di una somma di denaro spesso si associa il pagamento di interessi. Gli interessi possono essere di vario genere anche se i più comuni, di cui si sente sovente parlare, sono gli interessi legali e gli interessi moratori. Vediamo più nel dettaglio quali sono le differenze.
La corresponsione degli interessi è una prestazione, a prescindere dalle diverse tipologie, che presenta le seguenti caratteristiche:
- accessorietà, rispetto ad una prestazione principale cui sono associati;
- pecuniarietà, perché consistono sempre nella corresponsione di una somma di denaro;
- periodicità, poiché il loro versamento è a carattere periodico.
In base al loro diverso ammontare gli interessi possono essere legali, convenzionali o usuali.
Sono legali gli interessi il cui ammontare è stabilito dalla legge. Partiamo dal presupposto che ogni credito che sia liquido ed esigibile produce degli interessi che verranno corrisposti al tasso legale.
Quest’ultimo, con decreto 29 novembre 2023 del Ministro dell’Economia e delle Finanze è stato fissato al 2,5% annuo. Gli interessi nella misura superiore al tasso legale devono essere determinati per iscritto a pena di nullità.
Gli interessi sono convenzionali se invece il tasso applicato viene deciso in base ad un accordo tra le parti. Infine, usuali se il loro ammontare è stabilito in base agli usi. Dunque, quando si fa riferimento agli interessi legali ci si riferisce al fatto che il tasso applicato è quello definito per legge.
Altro discorso è la funzione degli interessi poiché da questo punto di vista abbiamo una diversa ripartizione. Abbiamo infatti interessi corrispettivi, compensatori e moratori, questi ultimi di cui si sente più spesso parlare.
Gli interessi corrispettivi sono dovuti come compenso per il godimento di una determinata somma di denaro che un soggetto ha ricevuto (il capitale). All’atto della restituzione della somma presa in prestito il debitore dovrà versare anche gli interessi corrispettivi, aventi cioè funzione di remunerazione a favore di chi si è privato del denaro.
Interessi compensativi che sono dovuti a titolo di risarcimento di un danno. A seguito del mancato ottenimento della prestazione dovuta il giudice liquida degli interessi per compensare il “disagio” sopportato dalla persona danneggiata.
Interessi moratori sono quelli dovuti quando il debitore non ha adempiuto un’obbligazione pecuniaria. Si doveva una somma di denaro a qualsiasi titolo e alla scadenza del termine nulla è stato versato. Sono dovuti per il ritardo della prestazione e anch’essi hanno carattere risarcitorio.
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