Diabolik e la leggenda dietro il nome

Conosciamo tutti il ladro mascherato dagli occhi di ghiaccio che ha rubato il cuore della bella Eva Kant, ma qual è la leggenda che si cela dietro a questo personaggio e al suo nome?

Tutto nasce nel lontano 24 febbraio 1958 quando alla redazione della Stampa arriva una telefonata che confessa l’uccisione di un uomo sulla via di Po.

Il giorno dopo, l’assassino rendendosi conto di essere stato piuttosto vago, scrisse una lettera in cui indicava il luogo esatto del delitto, le motivazioni del gesto e la firma “Diabolich”.

La vittima è un certo Mario Giliberti, operaio della FIAT che da 10 giorni non si presenta a lavoro e che viene trovato a casa propria da un dirigente dell’azienda, martoriato da 18 coltellate. 

Dell’omicidio viene accusato un certo Aldo Cugini, amico della vittima che forse nutriva per lui un affetto anomalo. 

Tuttavia malgrado il presunto assassino fosse in carcere il misterioso Diabolich continuava a spedire lettere minatorie che seminavano il panico nella città di Torino. 

Ma anche l’assassino da dove prendeva il nome?

Pare che il nome derivi da un giallista, un certo Bill Skyline che nel suo romanzo aveva chiamato il protagonista Diabolic. 

Si pensa quindi che l’assassino si sia ispirato a questo libro aggiungendo al nome una H finale.

Da questo assassinio Angela Giussani probabilmente prese ispirazione per battezzare Diabolik il suo ladro dagli occhi di ghiaccio. 

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