Da Perugia ad Assisi: non una marcia ma un cammino

Dal sette ottobre 2018, il progetto umanitario che chiede l’unione non soltanto simbolica di tutte le persone, per rivisitare ed affrontare singolarmente, ma dentro una grande sfera luminosa, sincera, appassionata, sentita, le numerose e importanti tematiche  nel mondo, come il cattivo investimento dei soldi legato al finanziamento per la costruzione delle armi, una inefficiente legislazione per la tutela dalla violenza, una presa di coscienza da incrementare circa l’aumento delle disuguaglianze, dei conflitti religiosi, di etnia, culturali. 

L’utilizzo delle risorse tecnologiche per l’abbattimento della povertà, per la risoluzione del problema della migrazione; dei problemi legati all’ambiente, ai suoi cambiamenti climatici, al disamore per l’avifauna e per la terra intera, sempre più compromessa. Si tratta di una forte deviazione nel mondo della comunicazione, che tenga conto dell’impegno da parte di molti per il miglioramento della comunità in ogni luogo del mondo.

Osiamo la fraternità è il motto di Lotti, in uno slancio che vede partecipi tantissimi giovani, segno che non si tratta di una semplice marcia, ma di qualcosa di più grande, qualcosa che ci anticipa la speranza di migliorarci e l’idea magica che l’umanità esiste ancora e che desidera traboccare, come un fiore irrigato troppo poco a causa della rassegnazione. Ottimismo e coraggio fanno di questo evento un momento storico carico di dignità, di volontà e di un’unica ideologia mondiale, quella della pace.

Eleonora Giovannini

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