Libri, cinema e spettacoli dal vivo al centro dei consumi culturali che cambiano. L’offerta culturale del territorio influenza la scelta di vacanze brevi, weekend e ponti
I dati degli ultimi cinque anni mostrano un sistema culturale resiliente, con un riposizionamento dei consumatori e un’offerta fondamentalmente nuova; la digitalizzazione ha modificato l’approccio ai prodotti culturali, offrendo una fruizione flessibile nel tempo e nello spazio; il cinema appare risorto: il 43% degli italiani sceglie i film in sala per la capacità di generare emozioni; l’offerta culturale è uno dei principali fattori attrattivi del nostro Paese: è driver di scelta della propria destinazione e fattore di arricchimento della propria esperienza di vacanza; il libro nella sua forma classica cartacea è ancora centrale (preferito dal 72% degli italiani), mentre per quanto riguarda l’informazione il 72% sceglie le piattaforme gratuite online. È quanto emerge dall’iniziativa realizzata da Impresa Cultura Italia-Confcommercio con la quale presenta il Libro Bianco sulla spesa e sui comportamenti di consumi di beni e servizi culturali in Italia. Si tratta di una lettura longitudinale, conseguenza delle rilevazioni realizzate negli ultimi cinque anni dal suo Osservatorio realizzato con SWG. La presentazione è avvenuta recentemente nella sala immersiva del MEET Digital Culture Center, il primo Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo. L’evento è stato patrocinato da Fondazione Fiera Milano.
Consumi audiovisivi e cinematografici
È in ripresa il cinema con un’offerta di qualità. Il consumo degli audiovisivi è quello che mostra i cambiamenti più profondi in questo quadriennio. «I dati evidenziano che la quantità di famiglie con un abbonamento attivo ad una piattaforma TV in streaming hanno subito un’impennata nell’anno del Covid, per poi assestarsi tra il 60 e il 70% negli anni successivi. I dati mostrano che la TV tradizionale è in crisi, con una preferenza maggiore per la TV on demand. La questione chiave non è soltanto la qualità dell’offerta ma il modello di fruizione: la TV on demand risponde pienamente ai criteri e agli stili di vita contemporanei (l’89% degli intervistati fruisce abitualmente di canali tv tradizionali, l’80% piattaforme web ad accesso gratuito e il 73% piattaforme web in abbonamento con visione in streaming). Il pubblico preferisce il cinema italiano di qualità rispetto a quello straniero soprattutto per quanto riguarda la commedia (preferito dal 41% degli intervistati contro il 22% per i film stranieri), il documentario d’inchiesta (30% contro il 22%) e il film storico (30% contro il 27%). È vincente la qualità e la capacità artistica dei protagonisti (scelta dal 25% degli intervistati) e la capacità di offrire una visione ironica dei nostri stili di vita (per il 23%)».
La lettura
Dopo la pandemia c’è la gran parte degli italiani che propende per il libro cartaceo. «Nel 2021 si è evidenziata una crescita dei consumatori – si legge nel Documento – che hanno speso denaro per libri, quotidiani e fumetti, ma poi si è assistito ad una progressiva decrescita nel periodo successivo, con una potenziale inversione di tendenza per quanto riguarda i libri negli ultimi mesi del 2023. Allo stesso tempo, la spesa media per l’acquisto di libri e quotidiani ha mostrato un decremento fino all’estate del 2022, mentre per riviste e fumetti ha mostrato una stabilità maggiore complessiva».
Offerta culturale come driver di vitalità e attrattore turistico
Nella selezione della destinazione di viaggio, l’offerta culturale non è un driver centrale nel processo di scelta, ma una volta giunti a destinazione, la presenza di proposte culturali rappresenta un’occasione di arricchimento e valorizzazione della propria esperienza. Per esempio, solo il 25% degli intervistati ha scelto una destinazione di vacanza sulla base della presenza di musei e siti archeologici; ma il 39% comunque li visiterà all’interno della propria città di villeggiatura. «Il valore dell’offerta culturale – si legge nel Documento – diventa più rilevante in occasione delle vacanze brevi, weekend e ponti. In questi casi, il peso della proposta culturale spesso diventa il motivo attorno al quale è organizzato il viaggio. Da questo punto di vista, è importante sottolineare come il weekend culturale abbia un grande valore anche in ottica di dono: regalare cultura diventa una scelta distintiva, gradita da quasi due italiani su tre. Il voto medio attribuito a regalare un weekend culturale su una scala da 1 a 10 è 5,6; ricevere in regalo un weekend culturale invece è valutato 6,1».
Francesco Fravolini