Paura dei pagliacci? Non siete gli unici: un bambino su due non li ama e molti adulti ne sono letteralmente terrorizzati.
La coulrofobia, dal greco kolon – fobia “paura dei trampoli”, pur non essendo riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è attualmente una delle paure più diffuse, seconda solo alla paura dei ragni, delle bambole e dei manichini.
Ammettiamolo, molte volte quei colori brillanti, quei sorrisi esageratamente forzati, quelle scarpe grandi e quegli enormi nasi rossi, possono generare in molti di noi un profondo senso di inquietudine, la percezione che qualcosa non stia andando per il verso giusto…
Gli esperti lo chiamano Uncanny Valley “Valle Perturbante”: il realismo esasperato di una figura in cui riscontriamo qualche stonatura rispetto al reale, e questo finisce, inevitabilmente, per generare in noi emozioni negative.
Il sorriso dei clown è, infatti, forzato e non corrisponde alla naturale espressione della bocca; i colori degli abiti e del trucco sono troppo forti, per non parlare della capigliatura. Gli occhi esageratamente grandi si muovono in modo ambiguo, mentre i movimenti del corpo appaiono goffi e imprevedibili.
La loro nomina, inoltre, li precede: sono gli esseri più dispettosi per eccellenza, ecco perché fidarsi di un pagliaccio appare enormemente difficile; il timore che prima o poi ci ingannerà è sempre in agguato nella nostra mente. Non è un caso, del resto, se le immagini dei clown sono state bandite da quasi tutti gli ospedali e gli studi pediatrici, perché come ha mostrato uno studio condotto su un ospedale del Regno Unito, la decorazione di un reparto, eseguita con teste di pagliacci, suscitava nei piccoli pazienti ansia incontrollata e nervosismo.
In difesa dei poveri e bistrattati clown, bisogna però anche ammettere che cronaca, cinema e letteratura non hanno aiutato a rendere la loro immagine più apprezzata: come dimenticare, infatti, quando nel 2016, negli Stati Uniti, dilagò il fenomeno della “clown hysteria”, criminali travestiti da pagliacci che apparivano nelle strade per delinquere, o il caso di John Wayne Gacy, killer-clown che negli anni Settanta torturò e uccise oltre trenta vittime.
Restano, inoltre, impressi nella memoria collettiva il famoso Joker di Batman o l’entità maligna, creata dallo scrittore Stephen King, il pagliaccio Pennywise, che influenzò moltissimo la cultura di massa degli anni Ottanta: «Certo che volano… qui sotto tutti voliamo… e anche tu volerai!».
Ambra Belloni