In cristalloterapia, si sente spesso parlare di druse e geodi, le prime si usano spesso per caricare le pietre, i geodi, invece, sono usati per altri scopi.
La drusa in mineralogia è un’aggregazione di cristali impiantati, per una estremità su una matrice rocciosa, mentre sono liberi di accrescersi all’estremità opposta, a differenza dei geodi che consistono in cavità con i cristalli che, impiantati sulle pareti, si accrescono verso l’interno.
Esistono molti tipi di druse, perché esistono molti tipi di minerali.
Tra le druse più famose c’è quella di ametista, usata sia per purificare le pietre sia per purificare e influenzare positivamente l’ambiente in cui è posta, portando armonia e calma.
È ideale anche in meditazione, infatti, contemplandola con regolarità, essa stimola la consapevolezza spirituale e la capacità introspettiva, rivelando alla persona la sua saggezza interiore.
Una drusa di fluorite viola collocata in bagno o nel soggiorno aiuta a combattere stress e nervosismo.
Una drusa di cianite posta in sala da pranzo favorisce la comunicazione e l’onestà tra i membri della famiglia.
Una drusa di calcite riequilibra le energie negli ambienti e allontana i pensieri disarmonici.
Una drusa di apofillite innalza le energie all’interno degli ambienti, libera dai comportamenti limitanti e favorisce l’immaginazione.
Una drusa di malachite stimola la trasformazione personale e la capacità di risollevarsi dopo un trauma.
In cristalloterapia, il geode può essere usato per la meditazione dell’utero, consentendo di collegarsi alle energie femminili e ristabilire il contatto con la spiritualità. Infatti, la sua forma richiama quella della caverna ed è collegato alla simbologia della Madre Terra.
Il geode può essere usato in meditazione anche dagli uomini, anche se è collegato prevalentemente alle energie femminili.
Può essere usato anche per donare energia alle altre pietre, lasciandole riposare al suo interno.
Benedetta Giovannetti