Corte di Cassazione: il Primo Presidente Mammone mira ad un intervento legislativo che freni l’abuso dei social e la violenza gratuita sul web.

Corte di Cassazione: il Primo Presidente Mammone mira ad un intervento legislativo che freni l’abuso dei social e la violenza gratuita sul web.   L’abuso dei social non è mai stato una novità, soprattutto in questo periodo, visti i risultati che riempiono il quaderno della cronaca.  L’abuso è il risultato di un accesso libero e facile ad un sistema di comunicazione che non è un quotidiano o una rivista, ma una piattaforma che incrementa visibilità alla stregua di un programma televisivo, se non in forma più marcata. Non a caso i politici lanciano i propri slogan e comunicano attraverso i social, non a caso le stesse tv nazionali associano la messa in onda alla diretta facebook  perché sanno di ottenere più ascolti e più visualizzazioni.  L’enorme potere della comunicazione sui social è sempre più crescente, tanto da destare particolare attenzione della Corte di Cassazione, là dove il Primo Presidente Giovanni Mammone ha manifestato la sua preoccupazione in merito a tutto questo e alla sua probabile relazione con l’aumento del femminicidio, dello stalking e  delle baby-gang.

Il Presidente Mammone ha dunque chiesto un intervento legislativo immediato e decisivo, soprattutto in grado di sottolineare  la gravità di un reato, senza che sia possibile modificarne il senso e l’importanza e che quindi  freni la violenza gratuita in grave espansione anche da parte dei giovanissimi. Certo sarebbe efficacie anche un controllo da parte degli stessi social, evitando che troppi incapaci, pericolosi quanto gli aggressori, utilizzino a sproposito il mondo del web, inquinando i lettori con cattiva informazione o con messaggi pomposi, molto spesso morbosi, che risvegliano ogni forma di negatività presente in forma latente, offrendole appunto la libertà di manifestarsi senza freni, ai danni di chiunque.

Eleonora Giovannini

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