Italo Calvino sosteneva che scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto, e diversi studi a distanza di anni, sembrano dare ragione allo scrittore.
Le moderne tecnologie hanno modificato molti aspetti del nostro vivere, tra i quali anche quello di studiare e prendere appunti, in particolare i Millennial che sono cresciuti con questi nuovi dispositivi.
Un esempio lampante è senza dubbio la perdita dell’uso della penna a vantaggio della tastiera che spesso consente di prendere appunti copiosi, rapidamente e facilmente, il che dovrebbe essere un’ottima cosa, giusto? Forse non proprio.
In un esperimento, condotto da Pam Mueller all’Università di Princeton del 2014, agli studenti sono stati tenuti i famosi discorsi di Ted da guardare ed è stato detto loro di prendere appunti. Metà di essi hanno ricevuto dei laptop e metà carta e penna.
Tra i due gruppi si è evidenziata una differenza.
Gli studenti che avevano usato la tastiera avevano maggiori probabilità di digitare le parole dei docenti alla lettera, mentre gli altri scrivevano più lentamente e non avevano altra scelta che impegnarsi con le informazioni per consentire loro di riassumere elaborandole. Successivamente gli studenti sono stati sottoposti ad alcuni difficili test di intelligenza per distrarli e sono stati poi interrogati sul contenuto della lezione precedente.
E qui sta il nocciolo della questione: quando si trattava di ricordare i fatti, non importava quale metodo di prendere appunti si fosse usato, ma quando veniva chiesto di spiegare i concetti trattati durante la lezione, gli studenti che avevano preso gli appunti a mano facevano decisamente meglio.
Prendere appunti digitalmente implica una forma più superficiale di elaborazione cognitiva e si può fare senza pensare al contenuto. Quando invece si usa carta e penna, elabori le informazioni in modo più approfondito perché non puoi scriverle tutte e quindi devi ragionarci e fare già una prima scelta cognitiva. L’altro vantaggio dell’uso di carta e penna è che puoi spostarti rapidamente nella pagina, cerchiare, sottolineare o aggiungere ulteriori informazioni ai margini. Cose che si possono fare anche con i moderni dispositivi, ma che non rappresentano la stessa cosa.
L’esperimento ha avuto un ulteriore passo, nel quale i ricercatori hanno avvertito gli studenti di non prendere appunti testuali. Nonostante l’avvertimento, una volta analizzati gli appunti, coloro che avevano utilizzato il laptop avevano continuato a prendere appunti più letterali e non riuscivano comunque a rispondere a domande concettuali, allo stesso modo degli studenti che invece avevano continuato a prendere appunti a mano.
Uno studio di quest’anno condotto a Helsinki in cui agli studenti di medicina sono stati dati iPad ha scoperto che essi li hanno trovati molto utili, dato che garantivano loro la flessibilità di scrivere note non lineari e sembravano adattarsi particolarmente bene a loro come studenti di odontoiatria, dove anche le immagini risultano molto importanti.
Ma nonostante i dispositivi fossero risultati molto popolari, le prestazioni degli studenti con e senza di loro non sono state ancora misurate e quindi non sappiamo quale differenza abbia apportato ai loro voti finali.
Certo è che gli ultimi modelli tecnologici stanno migliorando sempre più l’esperienza dell’utente, ma resta comunque il fatto che se riesci a digitare velocemente e vuoi una trascrizione, allora un dispositivo elettronico è l’ideale, ma se il tuo obiettivo è capire meglio il materiale e memorizzarlo a lungo termine, allora il buon vecchio stile della penna su carta resta il più prolifico.
Non sempre il progresso è miglioramento totale, dipende sempre dall’utilizzo che ne facciamo e dagli scopi che abbiamo.
Riccardo Pallotta