in cosa si differenziano.
Condominio e Multiproprietà sono due forme di gestione della proprietà che presentano molte differenze: vediamo quali
Condominio e multiproprietà sono concetti ormai di uso comune. Quel che non tutti sanno è come ciascuno viene disciplinato dalla legge e quali sono gli effetti diversi collegati all’uno piuttosto che altro.
Quando si parla di condominio si fa riferimento ad un edificio costituito da una pluralità di appartamenti. Ciascuno di essi è costituito da un piano o da una porzione di piano che appartengono a proprietari diversi. Per poter avere un condominio è necessaria la presenza di almeno due proprietari. Soltanto in presenza di almeno 4 condomini sarà obbligatoria la nomina di un amministratore del condominio. Se sono più di 10 è necessario che venga redatto un regolamento condominiale che disciplini le modalità di uso delle cose comuni.
Si verifica una duplicità di situazioni: da un lato le singole unità immobiliari in proprietà esclusiva e dall’altro le parti comuni che appartengono in comproprietà a tutti i proprietari. Si pensi ai muri, alle fondamenta, al cortile, a scale, tetti ecc..
Ci troviamo di fronte ad un caso di comunione forzosa alla quale i proprietari dei singoli appartamenti non possono sottrarsi. Per le decisioni concernenti il godimento e l’uso dei servizi comuni l’assemblea dovrà adottare delle delibere in conformità alle maggioranze stabilite dalla legge.
Dal condominio si differenzia la multiproprietà, una modalità di gestione della proprietà negli ultimi anni sempre più diffusa a seguito della notevole flessibilità. Essa si è affermata soprattutto in ambito turistico per soddisfare le esigenze di coloro che vogliono utilizzare la proprietà per le vacanze.
Un medesimo appartamento viene venduto a più persone che ne possono godere separatamente a turno ciascuna per un periodo predeterminato- nell’arco dell’anno. L’immobile oggetto di multiproprietà è indivisibile ma il diritto di ciascun multiproprietario può essere ceduto poiché ciascuno ne ha libera disposizione. Le parti comuni del complesso residenziale in cui l’immobile è collocato sono in disciplinate dalle regole del condominio.
La tutela del singolo multiproprietario è contenuta in Italia nel Codice del Turismo e nel codice del Consumo che ne disciplinano il diritto di recesso cui prestare particolare attenzione.
Anche se sicuramente è una pratica che presenta molti vantaggi occorre riflettere bene prima di sottoscrivere il contratto soffermandosi in particolare sui periodi di validità, sullo stato dell’immobile e sul numero degli altri multiproprietari.
Manuela Margilio