Ormai è questione di giorni e il Regno Unito lascerà l’Unione Europea, ma su questa scelta il regno si sua maestà non sembra unanime, infatti la premier scozzese Nicola Sturgeon ha presentato pochi giorni fa un disegno di legge che darebbe a Edimburgo anziché a Londra il potere di indire un referendum sull’indipendenza.
La Sturgeon ha redatto un documento di oltre 40 pagine dal titolo “Il diritto della Scozia a scegliere” nel quale mette in chiaro i diritti che il suo Paese ha per indire un secondo referendum sull’indipendenza, dopo quello del 18 settembre 2014 che vide la vittoria del “No” con il 55,30%.
La risposta dal collega britannico non si è fatta attendere: Boris Johnson ha già espresso la sua opinione che concedere un altro referendum nel 2020 alla Scozia sarebbe una distrazione dannosa e inutile per il Regno Unito oltre che sostenere che il risultato del 2014 sia ancora valido e da rispettare.
Da parte sua la Sturgeon ritiene un diritto “giusto e democratico” quello di decidere se la Scozia voglia o meno essere trascinata fuori dall’Europa, dato che ora si tratta di un fatto certo entro il 31 gennaio 2020.
La premier scozzese ci tiene inoltre a escludere di voler indire un referendum “informale” e illegittimo sullo stile della Catalogna.
“Viviamo in una democrazia e alla fine la democrazia deve prevalere e prevarrà” ha concluso la scozzese.
Staremo a vedere se le vacanze natalizie porteranno come regalo un accordo al Regno di sua maestà oppure l’anno nuovo si aprirà con un conflitto politico interno al Paese che potrebbe essere molto pericoloso per l’Unione; infatti ora che la Brexit è certa non è detto che un secondo referendum porti allo stesso risultato del 2014.
Riccardo Pallotta