Con l’arrivo del 2023 ci sono state interessanti novità in materia di condominio. Più precisamente, tutti i condomini hanno dovuto dire addio al mercato tutelato per passare al mercato libero.
Ciò vuol dire, in poche parole, che le bollette concernenti la luce delle parti in comune, come ad esempio l’illuminazione dei pianerottoli, delle scale, dei vialetti, del cortile, degli ascensori, del cortile e così via, sono passate ufficialmente al mercato libero. Pertanto, anche la luce condominiale non è più gestita dagli operatori del mercato tutelato, il che significa che è possibile, per chi rappresenta il condominio, scegliere la soluzione più adatta, senza nessun limite.
Cosa cambia con il passaggio al mercato libero?
Prima di capire come fare per poter scegliere la offerta luce più in linea con le esigenze del proprio condominio, è necessario analizzare cos’è cambiato con l’arrivo del mercato libero. Diversamente da ciò che accade nel mercato tutelato, dove i prezzi sono fissati dall’autorità dell’energia, nel mercato libero, invece, i prezzi vengono determinati direttamente dalle società elettriche.
Questo ovviamente determina due fenomeni: da un lato si incentiva la concorrenza degli operatori energetici, dall’altro, permette all’utente finale di scegliere liberamente la soluzione che reputa più conveniente.
Come scegliere un’offerta luce per il condominio?
La scelta dell’offerta per l’energia elettrica nel condominio richiede una valutazione attenta di diverse caratteristiche. In primo luogo, è necessario valutare il tipo di tariffa, scegliendo tra quelle a consumo e quelle a prezzo fisso.
Le prime si basano sulla quantità effettiva dell’energia elettrica consumata, e sono da preferire in caso di consumi variabili.
Invece, le tariffe a prezzo fisso prevedono un costo prestabilito, indipendentemente dall’energia utilizzata. Questa opzione permette di avere più controllo sul budget, ma potrebbe non essere la scelta più conveniente per i condomini con consumi piuttosto bassi (ad esempio quelli senza ascensore).
Bisogna, poi, tenere in considerazione la qualità del servizio clienti offerto dal fornitore, la tempestività dell’assistenza in caso di guasti e problemi tecnici, ecc. Potrebbe altresì essere utile valutare delle offerte che includono servizi aggiuntivi, come ad esempio la consulenza per l’efficienza energetica dell’edificio.
Infine, è bene considerare anche le modalità di pagamento messe a disposizione dall’operatore, in modo da scegliere quella più comoda da gestire. In genere è possibile scegliere tra il classico bollettino postale o il pagamento online.
Cosa serve per attivare un’offerta energia per il condominio?
Per attivare un’utenza nel condominio è necessario fornire alcuni dettagli, come il codice fiscale o la Partita IVA dello stesso. Inoltre, bisogna indicare i dati dell’amministratore di condominio, oppure del proprietario se il condominio è costituito da un massimo di 8 unità abitative. In quest’ultimo caso, infatti, non sussiste l’obbligo di nominare un amministratore condominiale, ciò significa che potrà essere direttamente il proprietario dell’immobile a dover stipulare il contratto.
Ancora, è fondamentale comunicare il codice POD (Point of Delivery), ovvero un codice alfanumerico relativo al contatore dell’edificio, necessario per identificare l’utenza in maniera corretta. Questo si trova sulla prima o seconda pagina della bolletta, oppure in alcuni casi direttamente sul contatore elettronico. Infine, se si ha la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali, bisogna procurarsi tutta la documentazione necessaria.