Obblighi omogenei in vista per tutte le gestioni
La tanto odiata tassa sul servizio di gestione dei rifiuti (TARI) a partire dall’1 gennaio 2023 andrà incontro a delle
novità. A monte di tutto si colloca una delibera dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente),
vale a dire la n. 15/2022/R/rif . Per cui, con l’adozione del Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di
gestione dei rifiuti urbani, entreranno in vigore una serie di obblighi di servizio minimi ed omogenei. Tra le materie
oggetto d’innovazione: la qualità contrattuale e tecnica.
Stando alla disamina operata da “Altroconsumo”, la nota associazione in difesa dei diritti dei consumatori, vari sono i
punti toccati. I Comuni, innanzi tutto, dovranno garantire, a partire già dal 2023, una rateizzazione ulteriore dei ratei di
pagamento, (per rate di importo minimo pari a 100 euro) in presenza di situazioni specifiche. Vi rientrano, gli utenti che
dichiarino di essere beneficiari del bonus sociale per disagio economico previsto per luce, gas e acqua. Ed inoltre anche
gli utenti che vivono delle condizioni economiche disagiate, individuate secondo i criteri definiti dall’ente territoriale
competente. L’importo deve però superare del 30% il valore medio riferito alle fatture emesse negli ultimi due anni.
Laddove invece ci si trovasse in presenza di importi errati o non dovuti, sarà possibile richiedere la rettifica direttamente
ai gestori del servizio rifiuti del Comune di residenza. Le risposte dovranno inoltre pervenire entro il termine di 30
giorni lavorativi, mentre i rimborsi dovranno avvenire entro e non oltre 120 giorni lavorativi. Dovrebbe poi essere
previsto pure un “servizio clienti” migliore grazie ad un numero verde, raggiungibile sia da rete mobile che da rete fissa.
A conclusione, si rammenta che il pagamento della Tari è dovuto da chi si trova in possesso, a vario titolo, di locali o
aree tali da produrre rifiuti urbani.
Di Maria Teresa Biscarini