Collezionismo, che passione!

‹‹Una volta un uomo trovò nel suo campo una statua di marmo di estrema bellezza. La portò da un collezionista che amava tutte le cose belle, gliela offrì e questi la comprò ad un prezzo molto alto. Poi si salutarono. Mentre tornava a casa con i soldi l’uomo pensò tra sé: “Quanto vale questo denaro! Come si può dare così tanto per un pezzo di pietra scolpita, sepolta e dimenticata sotto terra per un migliaio di anni?” Il collezionista osservava invece la statua pensando: “Che meraviglia, che vita! Che sogno! È ancora fresca dopo un dolce sonno di mille anni! Come si può rinunciare a tutto questo per del denaro, arido e inanimato?››(Il precursore -Khalil Gibran ).

Secondo le informazioni diramate dal professor Google, oltre 200 milioni di persone nel mondo sono appassionate di collezionismo. Si raccoglie di tutto: cartoline, figurine, santini, francobolli, magneti, orologi, tessere telefoniche, minerali, monete, banconote, foto antiche, magliette di calciatori, fumetti, poster, bambole e potremmo continuare all’infinito.
Gli Italiani sono tra i più organizzati e competenti collezionisti al mondo e lo sono nelle compravendite di svariati settori, in particolare sono molto attivi nelle ricerche dell’oggetto raro.
Insomma possiamo tranquillamente affermare che oltre ad essere un popolo di santi, poeti e navigatori, siamo anche degli eccellenti collezionisti.
Esplorando tra i vari siti internet si rileva che solo per i fumetti in Italia il valore si aggira sui 250 milioni di euro, contro i 950 milioni di dollari americani.
Ci sono figurine rare e oggetti preziosi da collezione che raggiungono cifre sbalorditive.

I prodotti più ricercati con prezzi proibitivi per il comune collezionista sono ovviamente quelli esauriti per fine produzione dell’oggetto, per morte dell’autore o del protagonista o anche per fallimento dell’azienda realizzatrice. Ma ce n’è per tutte le tasche. È risaputo, per esempio, che la figurina più pagata, ad oggi, è stata quella di un giocatore di baseball del Pittsburg, Honus Wagner, detto ” L’olandese volante” (del 1909), venduta per 2,8 milioni di dollari. C’è poi la medaglia di Jesse Owens (Berlino  1936) che è stata venduta a 1,5 milioni di dollari. La maglia indossata da Maradona nel primo tempo di Argentina-Inghilterra (Mondiali del 1986) secondo gli specialisti ha un valore di un milione di dollari. Da ricordare anche l’album calciatori dei Mondiali in Messico del 1979, battuto all’asta per 6973,75 euro. Per le 500 lire con le vele delle caravelle controvento (1957) il valore si aggira sui 10 mila euro. Il francobollo Gronchi Rosa (1961) ha raggiunto la quotazione di poco più di mille euro.

Questi sono pochi esempi di cimeli preziosi che, tuttavia, nulla tolgono al valore sentimentale di quei collezionisti legati alle figurine Nannina di Tarzan anni ’50 (Johnny Weissmuller).
Non è solo un problema di valore dell’oggetto che si colleziona, va visto anche sotto l’aspetto culturale.
L’hobby del fanciullo deve essere considerato come cultura in embrione che, se mantenuto, negli anni fortificherà una competenza di ben altro pregio.
Forse i tempi attuali conducono a collezioni di valore che si traducono in investimenti monetari per fronteggiare il depauperamento della moneta: dunque si pensa ad un quadro di un celebre pittore o alla scultura molto ambita, ma anche al manoscritto di un autore che ha fatto la storia della letteratura, rimasto inedito e ritrovato casualmente.
L’asfissiante ricerca della moneta rara, del libro con i caratteri dorati del ‘500 o del quadro ritenuto disperso e così via continua tra propositi culturali e affari economici.

Bruno Cimino

foto di copertina: collezione_basilewsky

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