Un film di Dario Germani con la partecipazione di Tiziana Rivale. La distribuzione è affidata a MISSILE s.r.l.s. e Direct to Digital Distribution. È una produzione di Tonino Abballe con Marco Aceti e Giulia Todaro.
La storia del boom economico italiano si mescola con i sentimenti nel film Lettera H, disponibile da novembre su Amazon Prime Video e Apple Tv.
Sono lo spirito e la forza di un cinema piccolo nei mezzi, ma grande nei risultati, a diventare una macchina delle meraviglie.
Con la volontà di osare, di oltrepassare quei confini che separano tante opere odierne che vogliono solo giocare.
Sono due i protagonisti indiscussi della storia: la Fiat 127, simbolo dell’eccellenza industriale italiana, che ha segnato in maniera inequivocabile il boom economico, specificatamente dal ’71 fino alla fine degli anni ’80; la narrazione dei delitti del Mostro di Firenze e il successivo processo ai cosiddetti “Compagni di Merende”.
La trama
Seba e Patty sono due amanti sfortunati, soli contro tutti.
Seba ha un passato turbolento, lavora e vive in un’officina; Patty è più giovane, in continuo contrasto con la sua famiglia, per la relazione con uomo più grande di lei e dai trascorsi non raccomandabili.
Dopo una festa, i due salgono sulla 127 restaurata di lui e vanno ad appartarsi in un bosco fuori città. Alle persone che guarderanno il film si accenderanno le lampadine proprio in questo momento, anche se i risvolti sono imprevedibili.
Si tratta di un meccanismo narrativo automatico che genera una suspence in chiunque si aspetti la comparsa del convitato, o meglio dei convitati di pietra. Tuttavia, il piede non è ancora premuto sull’acceleratore, anche quando le prime figure cominciano a muoversi nell’oscurità. È da questo momento che Lettera H compie una progressiva trasformazione che fa di questo film un vero e proprio gioiello, oltre che un horror finalmente dichiarato.
Tutto quello che accade dopo è un esempio di tempistica narrativa e crudeltà visiva. Siamo davanti ad un prodotto filmico di qualità, dove le maestranze, tra cui gli effetti speciali di Sergio Stivaletti, fanno la differenza.
Francesco Fravolini