Chernobyl, liquidatore del disastro si è suicidato dopo la serie

Chernobyl, una delle migliori serie degli ultimi anni, ha portato a galla ricordi dolorosi. Così dolorosi che uno dei liquidatori del disastro di Chernobyl, uno degli uomini che lavorò per mettere in sicurezza la zona dopo il disastro, si è suicidato.

La notizia è stata riportata dalla figlia, la 25enne Gaukhar Zhusupov, che ha raccontato tutto al Daily Mail:

“Abbiamo visto tutti la serie di Chernobyl. Papà osservava le scene e ricordava con dolore tutti i momenti che ha dovuto attraversare. C’erano le lacrime nei suoi occhi mentre guardava Chernobyl”.

Il padre, Nagashibay Zhusupov, fu uno degli uomini che quasi 35 anni fa lavorò alacremente e mettendo a rischio la sua stessa vita per mettere in sicurezza il reattore 4 della centrale di Chernobyl. Un uomo che non ha retto il peso dei ricordi e che, dopo che tutto è tornato a galla guardando la serie, non ce l’ha fatta più.

Il suicidio dell’uomo, tuttavia, non è dovuto solo ai ricordi del disastro, ma anche alle ingiustizie vissute dopo l’86. Lui, sua moglie e i suoi cinque figli avrebbero dovuto ricevere una casa, e una pensione adeguata, dopo il suo lavoro come liquidatore. Casa che non gli è mai stata assegnata, pensione che è sempre stata misera.

Dei riconoscimenti per il suo eroico lavoro che non gli sono mai stati riconosciuti. Ricordare il dramma, la fatica, la sofferenza e l’umiliazione di non veder riconosciuto il proprio sacrificio, evidentemente, è stato troppo per Nagashibay Zhusupov. Come ha raccontato anche la figlia:

“Mio padre ha guardato la serie della Hbo con le lacrime agli occhi, perché gli ha riportato alla mente i ricordi dolorosi del suo sacrificio. Il governo ha rifiutato di concederci uno dei suoi alloggi popolari e questo lo ha ferito in maniera irreparabile”.

Domanico Attianese

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