Cedolare secca per gli affitti: come funziona

vediamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi della cedolare secca

La cedolare secca è un regime fiscale agevolato, introdotto in Italia nel 2011, che permette ai proprietari di immobili locati ad uso abitativo di pagare un’imposta sostitutiva al posto delle imposte tradizionali, come l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. È un’opzione facoltativa e può essere applicata solo per locazioni di immobili residenziali.

La cedolare secca prevede due aliquote principali:

  • 21% per i contratti di locazione a canone libero (contratti che hanno una durata fino a  4 anni, rinnovabili per altri 4).
  • 10% (ridotta al 12,5% nel 2024) per i contratti a canone concordato, ovvero quei contratti che seguono specifiche regole stabilite a livello locale, con importi d’affitto stabiliti da accordi tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini.

Con la cedolare secca, il proprietario non paga l’IRPEF sui redditi derivanti dall’affitto, né le addizionali regionali e comunali. Inoltre, non si pagano l’imposta di registro e di bollo sulla registrazione, risoluzione e proroga del contratto.

Il locatore che sceglie la cedolare secca deve rinunciare ad aumentare il canone di affitto per tutta la durata del contratto, inclusa l’applicazione dell’adeguamento ISTAT, che di solito permette di adeguare l’affitto all’inflazione.

Per quanto concerne vantaggi e svantaggi dobbiamo segnalare tra i vantaggi il fatto che si ha una riduzione del carico fiscale. In particolare, chi ha un’aliquota IRPEF più alta potrebbe trovare la cedolare secca molto conveniente, dato che l’aliquota fissa può essere inferiore rispetto alle aliquote progressive IRPEF. Per quanto concerne gli svantaggi è da menzionare il fatto che il locatore deve rinunciare a eventuali aumenti dell’affitto.

Il proprietario può optare per la cedolare secca all’atto della registrazione del contratto di locazione, oppure successivamente, durante il periodo di validità del contratto, presentando apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate. L’opzione può essere esercitata anche in fase di proroga o rinnovo del contratto.

Manuela Margilio

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