Castellabate, la luce del Cilento
Il nome, come è facilmente desumibile, deriva dal latino “Castrum Abbatis”, castello dell’Abate, ed è legato proprio al castello della città, la cui costruzione è stata iniziata dall’abate Costabile Gentilcore, nel 1123.
Il borgo si è sviluppato intorno al castello, in una terra che, prima dell’anno 1000, era stata terra di Normanni e Longobardi, questi ultimi si convertirono al cristianesimo e data la loro profonda devozione per san Michele Arcangelo, chiamarono colle Sant’Angelo l’altura su cui poi sorse Castellabate.
I Normanni, invece, permisero ai benedettini di Cava dei Tirreni (Badia della quale Gentilcore era Abate) di bonificare le terre e di costruire successivamente, una fortezza, per proteggersi dai saraceni, ossia il castello di Gentilcore che fu completato nel 1138, dal Beato Simeone, quinto abate della Badia.
Dopo la costruzione del castello, il territorio fu vivacizzato dal fiorire di commerci, anche portuali, e iniziò a svilupparsi e a crescere.
Una delle attrazioni principali è certamente il Castello voluto dall’abate Costabile, centro religioso, ma anche commerciale e sociale del borgo, oltre che fortezza benedettina della città, per oltre 700 anni, fino a quando, nel 1835, fu venduto ad un privato.
Oltre al Castello, sono interessanti da visitare anche il Parco Nazionale del Cilento e il Vallo di Diano.
Il borgo è una famosa meta turistica estiva, dove si può trascorrere il tempo, svolgendo tutte le tipiche attività estive delle zone di mare: nuoto, pesca subacquea, trekking, passeggiate e immersioni.
Castellabate è una piccola perla nel mare del Cilento, ricercata dai turisti di tutto il mondo.
Domenico Attianese