Castel Romano, i primi rom nelle case popolari

Associazione 21 luglio: «Un precedente importante. Roma imita la giunta leghista di Ferrara». Secondo le intenzioni del Comune di Roma l’area F di Castel Romano doveva già essere sgomberata il 10 settembre scorso.

Sono state destinate le case popolari ai rom che vivono a Castel Romano, nella periferia di Roma. Secondo l’Ordinanza n.25 del 12 febbraio 2021 a firma di Virginia Raggi, dopo diversi rinvii, per le settanta persone dell’area F del “villaggio” di Castel Romano non restava che lo sgombero imminente come ultima soluzione volta al «ripristino delle condizioni ambientali, igienico sanitarie a tutela della salute pubblica». E invece, accogliendo le proposte lanciate dai residenti e da Associazione 21 luglio, dai giorni scorsi alcune famiglie, per un totale di 15 persone, sono state inserite all’interno di abitazioni dell’edilizia residenziale pubblica. Per altre sono previsti ingressi imminenti.

La situazione sociale

L’area F di Castel Romano (nella foto di Fabio Moscatelli) doveva essere sgomberata il 10 settembre scorso. Per scongiurare questa azione, Associazione 21 luglio, ravvisando un comportamento discriminatorio delle autorità capitoline, si era rivolta alla Commissione Europea e all’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il 31 agosto gli abitanti dell’insediamento, in una manifestazione organizzata in Campidoglio e supportata da Associazione 21 luglio, hanno presentato pubblicamente la loro proposta in una missiva indirizzata alla sindaca Virginia Raggi: «L’idea – veniva riportato nella lettera – nasce leggendo con attenzione la Memoria di Giunta n. 38 da lei firmata il 9 luglio 2020 dove, parlando di noi, prevede per il nostro sostegno all’abitare la misura della “riserva ERP del 15% degli alloggi”. Trenta delle nostre famiglie hanno già fatto domanda di “casa popolare” e questo strumento, già praticato con successo dalla Giunta leghista di Ferrara quando, lo scorso anno, ha dovuto chiudere un campo rom, consentirebbe semplicemente, senza corsie preferenziali e in maniera assolutamente legale di accelerare il nostro accesso negli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica. Molte delle famiglie residenti potrebbero così uscire dall’Area F di Castel Romano da subito, entrando, come è nel loro diritto, in una casa popolare».

Il commento di Associazione 21 luglio

Per Associazione 21 luglio, che auspica che il processo di inserimento nelle case popolari possa interessare tutti i residenti, senza scrematura, si tratta di un precedente di estrema importanza. Secondo il presidente Carlo Stasolla: «Il tramonto della stagione dei campi rom a Roma sta diventando una realtà. Con buona pace di quanti, dipendenti comunali e volontari di associazioni, si ritrovano ancorati ai vecchi e costosi modelli dettati da un assurdo Piano rom e un Ufficio Speciale Rom che non trova più la sua ragion d’essere. Quello della vicenda dell’area F di Castel Romano è un fatto straordinario soprattutto per il precedente che crea. A Roma, da oggi in poi, ogni minaccia di sgombero dovrà scontrarsi con una legittima domanda: “Perché non fare come la giunta leghista di Ferrara o come la Raggi con i rom di Castel Romano? La legge lo consente”. Tutto ciò, grazie all’attivismo e all’impegno mostrato dalle famiglie rom nel proporre dialogo e soluzioni di buon senso che questa Amministrazione ha iniziato a recepire».

Francesco Fravolini

foto di copertina: Fabio Moscatelli

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