La quantità aumenta considerevolmente segnando un record storico. La fotografia economica emerge dai dati del quarto trimestre 2020 dove si è «registrato lo stock di mutui più alto di sempre: ha raggiunto i 339.566 milioni di euro».
Aumentano le richieste dei mutui per l’acquisto dell’abitazione. Il quadro economico emerge dall’analisi compiuta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa sui dati di Banca d’Italia relativi allo stock di mutui in essere, concessi alle famiglie italiane per l’acquisto dell’abitazione. Dal trend storico emerge che «nel quarto trimestre 2020 si è registrato lo stock di mutui in essere più alto di sempre: ha raggiunto i 339.566 milioni di euro». Questa impennata delle richieste di mutui avviene proprio nell’anno del Covid, proprio a sottolineare quanto abbia influenzato il lockdown nella scelta della prima abitazione. Le abitudini sono cambiate e le persone cambiano le scelte dei loro consumi. «È dal terzo trimestre del 2015 – si legge nel Rapporto – che lo stock dei mutui circolanti cresce con costanza ed anche in questo quarto trimestre dell’anno si registra un nuovo massimo storico raggiunto, che supera quello che si era rilevato nel trimestre precedente (terzo 2020). Il passo con il quale crescono le consistenze è in aumento rispetto ai precedenti trimestri del 2020: +2,7% su base annua (+1,27% su base trimestrale), segno che il mercato del credito alla famiglia per l’acquisto dell’abitazione ha ripreso il ritmo di crescita che aveva caratterizzato i periodi precedenti la pandemia. Alla luce dei favorevoli tassi di mercato coi quali sono stati collocati i finanziamenti durante l’ultimo triennio, la composizione dello stock è in buona parte composta da finanziamenti a tasso fisso, il che presuppone un minor rischio sia in capo alle famiglie che in capo agli istituti eroganti».
Analisi del 2021
È uno scenario favorevole quello che si delinea nel 2021 con un proseguimento del trend di crescita dei mutui, sperando nel mantenimento delle aspettative di riapertura delle attività economiche prospettate dalle istituzioni. «Gli ultimi dati riguardanti le erogazioni – conclude il Rapporto – evidenziano anche per i prossimi trimestri una crescita dello stock circolante che potrà spingersi fino alla chiusura dell’anno».
Francesco Fravolini