L’impegno della Federazione Italiana Canoa e Kayak per la tutela della natura
Lo sport è da sempre uno strumento importante per insegnare il rispetto , che sia per un compagno, per un avversario o per l’ambiente in cui si pratica quella determinata attività.
Proprio in merito al tema ambientale è intervenuta la Federazione Italiana Canoa e Kayak (FICK), che, attraverso la pratica della canoa, in tutte le sue forme, assolve alla missione di tutela e conservazione del paesaggio , inteso come bene economico su cui si fondano le attività turistiche, ricreative e sportive.
Chi pratica le discipline della FICK, a tutti i livelli, svolge la propria attività sportiva a stretto
contatto con l’ambiente naturale: mare, lago o fiume.
Da una discussione con il presidente della FICK per la regione Marche, Luigi Lombardi , è
emerso che è compito del “buon canoista” tutelare e rispettare le acque e l’ambiente naturale
che permettono la messa in pratica di uno sport come la canoa: tutelare l’ambiente che ospita
le nostre attività è fondamentale e, soprattutto, è nel nostro interesse: trovare rifiuti, sporcizia o detriti nelle acque in cui pratichiamo la nostra attività può rivelarsi anche pericoloso per noi atleti.
Il presidente spiega che è importante, ad esempio, durante una discesa in fiume, non incorrere
in alcun tipo di ostacolo, per questo, è bene effettuare preventivamente un controllo della zona, al fine di rimuovere eventuali detriti o rifiuti che potrebbero risultare pericolosi per un canoista.
Un’ulteriore dimostrazione dell’impegno ambientale della Federazione è il “ Decalogo del canoista per l’Ambiente ”, un atto formale istituito nel 2005 dalla FICK che stabilisce importanti regole per la tutela della natura e delle acque.
Ecco i punti salienti del Decalogo (documento completo al link):
● Il canoista si impegna, al fine di tutelare l’ambiente, a documentarsi (anche grazie al
supporto di guide fluviali locali e di associazioni) sulla presenza di fattori naturalistici
sensibili che potrebbero richiedere comportamenti atti a non arrecare disturbi
all’ambiente.
● Il canoista si impegna a non arrecare intenzionalmente danno o disturbo a nessuna
specie animale e vegetale presente negli ambienti acquatici che frequenta e provvede
a segnalare agli organi competenti ogni situazione potenziale o reale di rischio
ambientale che rileva durante la fruizione.
● Il canoista rispetta l’ambiente anche nelle attività complementari all’esercizio diretto
della pratica sportiva, ricercando forme di mobilità sostenibile da e verso i luoghi di
fruizione, nonché prediligendo strutture e servizi per l’ospitalità ecocompatibili.
● Il canoista non lascia rifiuti al suo passaggio, né nei corpi idrici né nelle aree
rivierasche che frequenta e accede ai corpi idrici arrecando il minor disturbo possibile
agli ambienti che attraversa. Inoltre, favorisce le infrastrutture di accessibilità ai corpi
idrici realizzate a impatto minimo sull’ambiente, prediligendo interventi reversibili,
realizzati con materiali naturali e inseriti paesaggisticamente nel contesto naturale.
Nel 2009, inoltre, la FICK ha sottoscritto con il Corpo Forestale dello Stato un protocollo di intesa finalizzato alla sensibilizzazione dei cittadini alle tematiche ambientali e viene
insignita del ruolo di “ Sentinella dell’Ambiente ”, una grande responsabilità che anche i più
giovani canoisti hanno “ereditato”.
Infatti, due giovanissimi atleti della squadra anconetana di canoa polo, Gaia ed Hermes,
hanno espresso il loro parere in merito alla questione ambientale : l’acqua è parte di noi, giochiamo nella natura, questi luoghi ci offrono la possibilità di divertirci e per questo vanno amati e rispettati.
Per ulteriori curiosità o chiarimenti in merito all’argomento, consultare il sito ufficiale della FICK.
Letizia Lombardi