Il calcio italiano è ripartito: la parte finale della stagione 19-20, interrotta per l’emergenza Coronavirus, è ricominciata con la Coppa Italia. Dopo le semifinali di ritorno disputate il 12 e il 13 giugno scorsi, con il doppio pareggio di Juventus-Milan e Napoli-Inter, mercoledì 17 si è assegnato il primo titolo stagionale con la vittoria del Napoli come abbiamo già raccontato qui.
Nel weekend è ripartita anche la serie A con i recuperi della 25ª giornata cui seguiranno i rimanenti 12 turni mancanti, con due partite alla settimana per ogni squadra. Juventus e Lazio, divise da 1 punto, cercheranno di conquistare lo scudetto più complicato della storia del calcio italiano.
La serie B è ripartita mercoledì scorso col recupero Ascoli – Cremonese 1-3 e venerdì con il 29° turno (su 38).
Infine la serie C ripartirà a luglio dai playoff e playout: già promosse per decisione del Consiglio Federale le prime dei tre gironi, Monza, Vicenza e Reggina e retrocesse le ultime tre, Gozzano, Rimini e Rieti.
I campionati dilettantistici, dalla serie D in giù sono stati dichiarati conclusi, come anche i campionati giovanili, Primavera compresa, e i campionati femminili.
Sui campionati aleggia comunque l’ombra del Coronavirus: la nuova circolare del Ministero della Salute introduce la cosiddetta “quarantena soft” in caso di positività, permettendo la disputa delle partite per i giocatori negativi al tampone. Comunque, in caso non si potessero terminare regolarmente i campionati, la FIGC prevede la disputa di playoff e playout invece delle giornate rimanenti o, in caso non si possa più giocare, l’uso di un algoritmo per stilare la classifica finale per posizioni europee, promozioni e retrocessioni, senza l’assegnazione dello scudetto: un’eventualità che nessuno si augura.
Daniele Capello