Gli eventi sismici che caratterizzano un po’ tutto il territorio italiano sono legati alla morte e rinascita dei nostri borghi. Uno di questi è quello che ha colpito Bussana Vecchia nel 1887. L’abitato è un piccolo paesino, sito nell’entroterra ligure, a pochi chilometri da Sanremo (di cui è una frazione) in provincia di Imperia.
di Glenda Oddi
Gli eventi sismici che caratterizzano un po’ tutto il territorio italiano sono legati alla morte e rinascita dei nostri borghi. Uno di questi è quello che ha colpito Bussana Vecchia nel 1887. L’abitato è un piccolo paesino, sito nell’entroterra ligure, a pochi chilometri da Sanremo (di cui è una frazione) in provincia di Imperia. Sorge su una piccola altura, ben arroccato a mezza costa, come tanti paesini italiani, e si affaccia su una vallata.
La storia di Bussana è davvero antica, pare, infatti, che le prime attestazioni di un abitato in questo luogo risalgano ad epoca romana, con il nome di Armedina o Armedana.
Nel VII secolo, la popolazione migrò più a valle, per tornare poi nuovamente ad abitare questo sito sopraelevato nel X secolo, forse perché più facilmente difendibile dalle scorrerie saracene.
Già dall’XI secolo, risulta qui edificato un castello, dalla casata nobiliare che all’epoca vi deteneva il potere. Tra il XV e XVI secolo, il centro subì un processo di espansione e importanti interventi di ricostruzione delle sue strutture. In seguito, il borgo tese a rimanere immutato, fino al drammatico terremoto del 1887, che segnò una svolta radicale nella sua storia.
L’evento sismico che si verificò sul finire dell’XIX secolo, rase al suolo buona parte delle strutture di Bussana Vecchia e segnò la fine della vita di molti suoi abitanti. Il livello di devastazione fu tale che la sua popolazione fu completamente evacuata e andò ad abitare un nuovo centro che prenderà il nome di Bussana Nuova, sito pochi chilometri più a valle.
L’antico paese, che dopo questo evento aggiunse al suo nome l’appellativo di “Vecchia”, fu completamente disabitato per anni. Solo dalla metà del 1900, venne riscoperto e valorizzato da artisti italiani e non che si impegnarono ad abitarvi, e a rendere nuovamente agibili le strutture meno danneggiate dal drammatico evento.
L’interesse degli artisti per il luogo non è diminuito negli anni, tanto che, allo stato attuale, ospita una loro comunità che ha reso l’abitato un vero e proprio polo di attrazione turistica. Tra le rovine di origine medievale sono, infatti, incastonate caratteristiche botteghe artigiane e punti di ristoro, atti a soddisfare i palati più ricercati. La sua collocazione nell’entroterra ligure non deve trarre in inganno: la comunità di artisti che popola il paese non è nostrana ma ha un forte accento internazionale.
Il “villaggio degli artisti” nacque grazie ad un sodalizio di pittori ed intellettuali confluiti da varie nazioni, incantati dal fascino dei ruderi dell’abitato fantasma. Questi istituirono una sorta di “Costituzione” (regolarmente depositata presso un notaio) che definì tutti gli aspetti della vita nella “Comunità Internazionale Artisti di Bussana Vecchia”.