All’incontro che si terrà presso la sede del GAL Molise si parlerà delle opportunità per i borghi e i territori molisani di sviluppare efficienza energetica e servizi digitali, e di accedere a finanziamenti europei per le nuove filiere green, ma anche delle possibili ricadute concrete alla luce dell’approvazione della legge 158/2017.
“Recentemente Legambiente insieme ad ANCI, UNCEM e Associazione Borghi Autentici d’Italia ha lanciato un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affinché vengano rispettati i tempi di approvazione dei decreti attuativi della legge 158/2017 e stanziate maggiori risorse per i borghi sotto i 5mila abitanti, rendendo così concreto il percorso di innovazione progettuale di cui questi territori hanno bisogno – spiega Manuela Cardarelli, Presidente di Legambiente Molise – Un appello, sostenuto e sottoscritto da oltre 200 sindaci, per chiedere più risorse da destinare ai piccoli comuni a partire da questa legge di bilancio, incardinando le risorse non spese negli anni precedenti e già stanziate, perché i 100 milioni di euro previsti fino al 2023 dalla legge sono al momento ancora bloccati (fin quando non verranno emanati i decreti attuativi) e bastano appena per partire” . Tutto ciò per accelerare i tempi relativi all’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e stanziare le giuste risorse, ma soprattutto per iniziare a contrattare una adeguata progettazione con i territori in modo da avere ricadute concrete della legge verso progetti di area vasta. Facendo questo si eviterà la scelta di puntare su tanti piccoli finanziamenti “a pioggia” che non sarebbero in grado di produrre risultati significativi, quali ad esempio una grande opera di manutenzione dei territori che metta al centro la custodia dei piccoli borghi e del patrimonio naturali, garantendo la tenuta di tutto il territorio, la sua sicurezza e la qualità delle filiere produttive legate al patrimonio naturale e alle produzioni agroalimentari locali. L’approvazione della legge 158/2017 sui piccoli borghi, approvata all’unanimità nel 2017, è stata ben accolta dai comuni e dalle tante associazioni che da anni chiedevano un provvedimento che si occupasse delle piccole realtà d’Italia. La legge in questione prevede fino al 2023 un fondo di 100 milioni per lo sviluppo strutturale, economico e sociale a favore dei piccoli centri e che abbraccia diversi ambiti. Un provvedimento che offre uno strumento di indirizzo della legge strategico a lungo atteso, ma che deve essere accompagno da azioni fondamentali e dall’attuazione, in via preferenziale, delle infrastrutture di banda ultra larga anche nelle cosiddette zone a fallimento di mercato.
Stefano Venditti