Bugnara ha un nome legato ad una divinità. Si crede, infatti, che il toponimo derivi direttamente dal “Bonae ara”, l’altare della dela Bona o dea Cerere, divinità romana delle messi, dell’abbondanza e il cui scopo era la fecondazione della terra.
La storia di questo borgo non è sopravvissuta in molte sue parti. Nel 1079 il conte Simone di Sanguo prende possesso del feudo e dà avvio alla dinastia e allo sviluppo urbanistico. Il dominio della dinastia Di Sangro dura fino al 1759 con la duchessa Vittoria Mariconda de Sangro, l’ultima discendente.
Centrale per questo borgo e per la sua storia è, ed è stata, la chiesa della Madonna della Neve, costruita nell’anno 1000 e riedificata dai Di Sangro nel 1361 per tenere buoni i rapporti con il clero. Anche qui ritorna il filo rosso che lega il borgo alle dea romana delle messi. La chiesetta, infatti, sorge sui resti di un tempietto di epoca romana dedicato alla dea Cerere, di cui ci sono ancora oggi tracce all’interno della stessa chiesa (un pavimento e una lapide che raffigura le sacerdotesse di Cerere mentre compiono le loro funzioni).
Oltre alla chiesa, oggigiorno il borgo è famoso per il trekking attraverso i sentieri montani; escursioni in mountain bike, l’area picnic Rifugio Fonte degli Uccelli, l’area attrezzata Sorgente dell’Oppio, ricca di acque oligominerali e tutto il Percorso delle Sorgenti, ben 15 esistenti nella montagna.
Un paradiso per chi desidera perdersi nella natura, e non a caso era consacrato alla dea delle messi e dell’abbondanza.