Braxeghella, Brissichella e così passando per numerosi altri nomi, o grafie, fino al Brisighella del 1550. E da lì il nome è rimasto, immutato, per quasi mezzo secolo. Secondo alcuni studiosi, deriva dalla paroal certica “Brix”, luogo scosceso, mentre altri lo collegano alla parola latina “Brisca”, terra spugnosa, mentre altri, infine, lo collegano a “Brassica”, cavolo, pianta molto diffusa nella zona.
Nessuno, in pratica, sa con certezza da dove proviene il suo nome, ma la storia del borgo parla per lui: le prime tracce risalgono al 1290, già come luogo difensivo, fino al 1944-45, dove, durante la seconda guerra mondiale, servì da linea di difesa. Una storia iniziata e continuata difendendo il proprio popolo.
Il borgo è l’ideale per chi ama lo sport e il relax: passeggiate a piede, a cavallo o in biciletta e ,prima o dopo, piscine e bagni termali. Nel borgo c’è un moderno stabilimento termale che sfrutta le acque sulfuree e salsobromoidiche spesso utilizzate nei bagni termali. Ma dopo il relax e lo sport, c’è anche la cultura.
A Brisighella è presente un Museo dell’Olio all’aperto, un museo in cui il pubblico si muove tra le piante di olivo, e il Museo Geologico “Ex Cava del Montinico”, ospitato in una cava di estrazione del gesso.
Infine, dopo lo sport, il relax e la cultura, c’è il cibo. Brisighella, infatti, è famosa anche per la buona cucina, utilizzando prodotti tipici del territorio. Insomma, si tratta di un piccolo borgo ideale per un paio di giorni di relax e ricarica fisica, mentale, culturale e culinaria.
Domenico Attianese
foto: brisighella.org