I prodotti certificati CE hanno dimostrato una buona resistenza alla penetrazione, prova che offre una misura della capacità filtrante delle mascherine, descritta all’interno della normativa tecnica di riferimento per le FFP.
Covid 19: progetto di ricognizione dei facciali filtranti, per conoscere la reale efficienza fornita dai dispositivi di protezione attualmente reperibili sul mercato.
È stata realizzata un’analisi accurata da Assosistema Confindustria, con la sezione Safety che rappresenta i produttori e distributori di DPI, Dispositivi di protezione individuale e da Federfarma Servizi, Associazione Nazionale delle Aziende di distribuzione e servizi di proprietà di Farmacisti.
Analisi dei risultati
I prodotti certificati CE hanno dimostrato una buona resistenza alla penetrazione, prova che offre una misura della capacità filtrante delle mascherine, descritta all’interno della normativa tecnica di riferimento per le FFP, ovvero la EN 149.
Il superamento dei test per una delle diverse prove della EN 149 dimostra che le mascherine offrono una buona schermatura per l’utilizzatore, a condizione che vengano indossate correttamente e che sia verificata l’adeguata tenuta al volto.
I prodotti testati sono in grado di fornire un effetto barriera da droplet e prevenire, in tal senso, il possibile contagio da Covid 19.
I campioni oggetto dell’analisi sono stati forniti dalle aziende aderenti a Federfarma Servizi. Sono stati individuati cinque modelli di maschere FFP2, di produzione estera, conformi alla EN 149 e regolarmente marcate CE.
Per garantire una maggiore eterogeneità nella gamma di DPI esaminati, i modelli riconsiderati sono stati certificati tutti da Organismi Notificati differenti.
Per l’effettuazione delle prove in laboratorio, le maschere FFP2 sono state affidate ad un Organismo Notificato italiano, abilitato per questo tipo di analisi. I risultati hanno confermato come un dispositivo CE offra maggiori garanzie rispetto ad un prodotto certificato in deroga.
Francesco Fravolini