ASSOCIAZIONE LAV CEDE IN ADOZIONE UN GATTO DOMESTICO SCAMBIANDOLO PER RANDAGIO. INUTILI I TENTATIVI DA PARTE DEL PROPRIETARIO DI RIAVERLO INDIETRO.

Enzo Bastianelli è un uomo innamorato del suo gatto, lui e sua moglie vivono per il loro micio, lo accudiscono da sempre, nella tranquilla Camerata Picena, un piccolo comune della provincia di Ancona dominato da una lussureggiante campagna, lontano dai rumori della città. Un luogo nel quale gli animali hanno ancora la fortuna di poter uscire e di godere in piena libertà dei benefici della natura.

Il gatto di Enzo usciva, socializzava con gli altri mici e poi rincasava, lo faceva sempre, fino al mese di gennaio 2021, esattamente il 5, momento che ha destato preoccupazione, perché non è più tornato.

A fine febbraio, Enzo si accorge della presenza di una locandina nella quale si evidenzia l’immagine del gatto e che Enzo non poteva non riconoscere all’istante.

Immediate e frequenti sono state le sue telefonate al responsabile della LAV di Ancona, per tentare di far comprendere che quel gatto smarrito era proprio il suo. Il suo intento era poterlo dimostrare attraverso foto scattate al suo gatto in più occasioni e che avrebbero comprovato l’identità dell’animale corrispondenti al suo. Come Enzo Stesso afferma “dopo varie telefonate, la LAV di Ancona, finalmente ammette che il gatto è stato sterilizzato e dato in adozione a una famiglia di Chiaravalle”.

Aggiunge:” Faccio presente che l’ufficio postale di Camerata P. (luogo del recupero, come dice la locandina) dista dalla mia abitazione solo 120 metri, (verificabile da Google Earth).

Perciò si deduce che tale distanza per un gatto è il suo raggio d’azione normale. Inoltre il gatto aveva un collarino antipulci, quindi non è randagio;

Non mi spiego perché i volontari della LAV di Ancona, possano prelevare un gatto senza una motivazione valida. E una volta che la LAV di Ancona ha fatto l’adozione, perché non ha tolto la locandina?

Faccio anche presente che la locandina in questione, non mi è stato possibile notarla nei giorni successivi alla sua esposizione a causa del problema Covid che tutti conosciamo e che comporta dei limiti negli spostamenti.

Sono tre anni che possiedo questo gatto: non credo che chi l’ha adottato gli sia più affezionato di me, dato che lo possiede solo da un mese e mezzo!

Possiedo le foto del mio gatto, perciò chiedo una confronto con la famiglia affidataria , dimostrando in questo modo che il mantello variegato del mio gatto non potrà lasciare dubbi su fatto che si tratta esattamente del mio micio.

Perciò voglio che il mio gatto faccia ritorno a casa mia e sua!”

Enzo abita a solo 120 metri dall’ufficio postale nel quale sarebbe stato trovato il gatto, un normale raggio d’azione per un gatto abituato ad uscire. Ed in posti tranquilli come Camerata Picena non è inusuale che gli animali escano senza il rischio di essere investiti dalle auto.

Un gatto in piena salute, che non mostrava i segni di un animale abbandonato, docile nei confronti di chiunque, oltre che munito di un collarino antipulci.

“Non mi spiego perché i volontari della LAV di Ancona, – continua a chiedere Enzo – possano prelevare un gatto senza una motivazione valida”.

La LAV è un’associazione animalista italiana fondata nel 1997, acronimo di Lega antivivisezione, riconosciuta dallo Stato.

Il rappresentante di tale lega del territorio di Ancona sembra non voler tenere conto di questo errore, tanto da non intervenire in alcun modo, lasciando che il gatto di proprietà di Enzo, peraltro sterilizzato, continui a restare a casa della signora che lo ha adottato e che non ha alcuna intenzione di restituirlo al legittimo proprietario.

Momy, questo è il nome del gatto, è stato l’unico a subire il trauma di quello che in definitiva potremmo definire rapimento. Un gatto che passeggiava tranquillo vicino la sua abitazione, ben nutrito e visibilmente riconoscibile come domestico e non come randagio, improvvisamente prelevato, condotto in una clinica, sterilizzato e poi portato in una casa non sua, con un proprietario estraneo. Se potesse parlare chiederebbe di tornare a casa sua e si lamenterebbe per il suo nuovo stile di vita al quale non è nemmeno abituato, visto che è recluso in casa e non ha più la possibilità di uscire.

Noi tutti ci auguriamo che riesca a fuggire, perché in questo momento si trova a Chiaravalle, che dista pochi chilometri dalla casa del proprietario.

Chiunque resterebbe basito di fronte ad un episodio del genere.

Infine va reso noto che Momy ha un valore affettivo ancora più profondo per Enzo, poiché il suo unico figlio, morto tragicamente qualche anno fa, aveva una passione per i gatti. Inutile spiegare quale compensazione affettiva possa rappresentare questo micio per un papà che vive tutti i giorni nel doloroso ricordo di suo figlio.

L’empatia e la sensibilità dovrebbero essere innati in chiunque, in special modo per coloro che sono presidenti di associazioni come la LAV di Ancona.

Questo articolo merita di diventare virale, poiché è forse l’unica speranza cha abbiamo affinché Enzo torni a riabbracciare il suo gatto. Inoltre certi personaggi che operano nell’ambito di associazioni animaliste, andrebbero individuati e messi nella condizione di non compiere questi errori.

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https://www.youtube.com/watch?v=Rlv7Yg4MsLk

ELEONORA GIOVANNINI

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