Asmara patrimonio dell’UNESCO

La città sembra essersi fermata agli anni ‘30

Nel 1890 l’Eritrea venne ufficialmente dichiarata colonia italiana, dando il via al sogno di un impero italiano in Africa, che fu poi fortemente sostenuto e propagandato dal fascismo. Nel progetto mussoliniano di espansione coloniale Asmara, capitale del paese, sarebbe dovuta divenire una Roma africana, città principale dell’impero italiano nel continente. Furono così finanziate nella città delle costruzione futuriste al fine di dare una svolta moderna ed italiana al posto. Nacquero così diverse strutture monumentali che ancora oggi caratterizzano il paesaggio urbano e lo avvolgono in una suggestiva aurea retrò. Per tale ragione e per l’importanza storica e architettonica dell’urbanistica fascista di Asmara la città è divenuta patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Tra gli edifici futuristi più significativi ricordiamo la stazione di servizio FIAT Tagliero del visionario architetto Giuseppe Petazzi. Con il suo volume centrale allungato e due ampie tettoie sospese ai lati sembra alludere alla forma di un aeroplano. C’è poi il Cinema Impero, progettato da Mario Rossi, con vetrate suddivise in tre fasce e su quattro livelli in facciata alternate a motivi circolari che danno alla struttura l’aspetto di un macchinario dei tempi passati. Ancora il Cinema Capitol con un avveniristico tetto retrattile; la Farmacia Centrale, le cui foto possono essere facilmente confuse con quelle di una farmacia storica del bel paese. Ci sono ovunque strutture e attività con nomi italiani: Cinema Roma, Bar Zilli, Capri Bar… Le particolari condizioni storiche ed economiche che hanno caratterizzato l’Eritrea portarono Asmara alla conservazione dell’impianto urbanistico e delle centinaia di edifici che qui realizzarono gli architetti futuristi, per questo oggi chiunque la attraversi ha la sensazione di aver viaggiato nel tempo ed essere tornato all’Italia degli anni ’30.

Glenda Oddi

foto: wikipedia

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