ASD US Castelfrettese: una storia di 50 anni nel segno del calcio e dei giovani

In attesa delle celebrazioni pubbliche in agosto e dell’uscita di un volume che raccoglie memorie, documenti, aneddoti della Società calcistica, in sei puntate di “Special touch” tanti testimoni hanno raccontato e condiviso la storia di una squadra intimamente connessa con la comunità

50 anni di attività in prima linea nell’educazione sportiva giovanile nel settore calcio.
È questo il traguardo raggiunto dalla A.S.D. Unione Sportiva Castelfrettese che, nel mese di agosto si appresta a festeggiare le Nozze d’Oro con i propri associati storici, i tanti sportivi, appassionati e calciatori che ne hanno vestito la maglia e, naturalmente, tutte le nuove leve con un ricco programma di appuntamenti e iniziative che coloreranno le serate estive di Castelferretti, frazione del Comune di Falconara Marittima (AN).

Un evento locale, certamente, ma che spesso, come accade nello sport, soprattutto quando affonda le radici nella comunità, è stato capace di catalizzare, sin dai primi momenti di progettazione da parte del comitato organizzatore, una molteplicità di soggetti che, a vario titolo, hanno rappresentato la storia della Castelfrettese.

Amici, ex compagni di squadra, allenatori, collaboratori, responsabili tecnici e rappresentanti della società civile locale, per tutto il mese di luglio hanno prestato la loro immagine e il proprio volto in una serie di interventi video sul format “Storie dal Web”, programma condotto dalla scrittrice Eleonora Giovannini e in onda settimanalmente sulla WebTV Touchplay, per raccontare la storia della società calcistica e regalare agli spettatori alcuni estratti delle tante testimonianze raccolte da Luigi Tonelli, tra i fondatori della Società, memoria storica nonché curatore del volume “Cinquant’anni biancorossi” che sarà presentato ufficialmente il 28 agosto.

A raccontare l’esperienza del primo gruppo di giovani calciatori che hanno mosso i primi passi nella Castelfrettese al momento della sua fondazione è stato Marco Montali, ex giocatore settore giovanile nei primi anni di vita della società e successivamente in prima squadra negli anni dal 1975 al 1980. “Ricordo ancora l’emozione di allora nel passare dal campetto della parrocchia al primo stadio vero e proprio; la grinta e la voglia di mettersi in gioco con altre squadre, con altre realtà, del territorio, i primi campionati, le sfide estive e la preparazione ai campionatile vittorie strappate con i denti come quella del Trofeo Giampieri; l’orgoglio nel passaggio in prima squadra fino allo stop in conseguenza della leva militare”.

Ricordo benissimo il periodo passato con la Castefrettese – ha raccontato Claudio Cantani, Ex giocatore dal 1984 al 1987, fra i più forti calciatori passati nelle fila biancorosse – un periodo meraviglioso terminato con una vittoria di campionato e tanti record come i soli 6-7 goal subìti nell’arco di una sola stagione o anche i piccoli grandi gesti di amicizia e sostegno ricevuti dalla popolazione di Castelferretti, come quella volta in cui, il proprietario del bar locale ci regalò un prosciutto dopo una vittoria su mia rimessa d’angolo… La Castefrettese di allora era una squadra forte in difesa e altrettanto in attacco, ma soprattutto era una squadra sentita e vissuta dal luogo”.

Ricordo anche io quell’anno meraviglioso in cui passammo in serie D che allora si chiamava interregionale; un anno in cui praticamente dominammo l’intero campionato e ci giocammo il tutto in uno spareggio finale ai rigori contro il Montegranaro al Carotti di Jesi”, gli ha fatto eco Gianluca Fenucci, ex calciatore,professore di scienze motorie, nonché allenatore attualmente alla guida dell’ASD Osimo Stazione Calcio. “La Castelfrettese di allora era certamente una squadra calcisticamente forte, ma soprattutto unita; una compagnia di ragazzi che aveva fatto gruppo anche grazie al lavoro dell’ottimo allenatore Sauro Bonettima soprattutto ricordo un calcio diverso, fatto di persone e per le persone”.

Nel percorso della mia carriera calcistica gli anni legati alla Castelfrettese sono stati fra i più belli – ha rimarcato Fabio Amadei, ex giocatore professionista con un carnet di tutto rispetto, dall’Ancona alla Maceratese; dalla Jesina al Novara, solo per citarne alcune. “Sono approdato in questa squadra a trent’anni al termine del percorso professionistico su chiamata del Presidente di allora, Luciano Massi e di Maurizio Zandegù che mi proposero per l’interregionaleMi sono trovato benissimo, fin dall’inizio è stato un rapporto di stima e fiducia reciproca tanto che il mio ingaggio è stato una semplice stretta di mano e anche adesso, a più di trent’anni di distanza, prosegue un rapporto di amicizia con i tanti responsabili che ho conosciuto”.

Ad introdurre il tema della Festa dei Ragazzi, per tanti anni, momento di socializzazione pubblica, intrattenimento, volano e vetrina della Società è stato Tommaso Dubbini, uno dei giocatori che nella sua parabola calcistica ha incarnato lo spirito della Castelfrettese; dagli esordi nel settore giovanile ai tanti anni passati in prima squadra. “Mi ha sempre colpito il tratto umano della società e dei suoi dirigenti, la loro disponibilità gratuita nel sacrificare ferie e tempo libero, l’impegno a favore della squadra e nell’animazione del centro di Castelferretti con una Festa in grado di catalizzare non solo l’interesse locale e garantire l’andamento del campionato successivoMa soprattutto vorrei ricordare che le mie più importanti amicizie vengono tutte dallo spogliatoio della Castelfrettese”.

Io sono nato a Castelferretti e vivevo a 300 m dallo stadio – ha chiosato Luca Pesantee dall’età di 5 fino ai 25 anni ho sempre giocato con la Castefrettese”. “Lo dico con sincerità, era una squadra ma era anche una famiglia; una famiglia ben organizzata, con dirigenti e tecnici di prim’ordine e non a caso, pur nella categoria dei dilettanti, ci sentivamo tutti professionisti perché tutte le squadre della zona ci ammiravano per l’organizzazione e i risultati”.

La recente esperienza dei giocatori attuali è stata portata dalle testimonianze di Alex Bonaventura talentuoso attaccante di origini pugliesi, e Nicola Gabrielli, il giocatore che nell’ultimo periodo, prima della pandemia si è messo più in mostra con la maglia biancorossa.

La fortuna di approdare alla Castelfrettese dopo l’esperienza con il Pordenone è stata quella di aver trovato una squadra affiatata – ha dichiarato Bonaventura – gli ottimi risultati, anche quelli personali, sono frutto di un ambiente collaborativo che di dà serenità e ti porta in campo tranquillo”. “Sarò molto contento di festeggiare con tutta la compagine storica i cinquant’anni della Società, impegni sportivi permettendo; la Castelfrettese è una grande famiglia.

Giovanissimo, 22 anni, castelfrettese doc, Nicola Gabrielli ha iniziato il percorso nella società sin dal settore giovanile per poi riapprodare alla squadra diciottenne dopo una parentesi con le maglie del Fano e dell’Ancona. “L’approccio con la prima squadra non è stato dei più semplici, avevo bisogno di persone che credessero in me e le ho trovate e questo mi ha aiutato molto nel percorso di evoluzione personale e nei risultati successivi”.

Dall’epoca dei primi allenamenti presso il campetto della parrocchia del paese alla nascita di una vera e propria società, i miei ricordi spaziano per tutto il cinquantennio” – ha spiegato Renzo Amagliani, Presidente UP Castelfrettese (settore giovanile), ex giocatore nel decennio ’70-’80. “Riandare con la memoria al percorso della società significa, per me, non solo far riaffiorare i bei ricordi delle vittorie e dei campionati, ma anche i tanti volti dei ragazzi che si sono avvicendati sul campo, alcuni dei quali, purtroppo, non ci sono più… La storia della Castelfrettese è la storia di Castelferretti e non posso che plaudire all’iniziativa editoriale che ha messo in campo il Presidente Bonacci per la redazione e la stampa del volume celebrativo del cinquantenario”.

La storia si scrive vivendo quotidianamente sul campo tutto quello che si può realizzare e il tempo è buon testimone”, ha chiosato Maurizio Zandegù, attuale responsabile tecnico del settore giovanile UP Castelfrettese; ex giocatore professionista (NdR: nell’Anconitana in serie C) e nella Castelfrettese nel periodo della Promozione in serie D. “Aver scelto di festeggiare i 50 anni della Società anche con una tradizionale pubblicazione è stata una decisione saggia perché anche se il digitale è la cifra dei nostri tempi, il libro cartaceo ha un valore in più”. E sul futuro della squadra mister Zandegù non ha dubbi: “lo sport e il calcio in particolare, ha un incredibile valenza educativa per i giovani, l’impegno è che le Società locali siano sempre più un punto di riferimento per le famiglie e i ragazzi del territorio”.

Il traguardo di agosto, con la possibilità di giocare un torneo su un campo vero, con l’erba, è stato un obiettivo per tanti ragazzini di allora che, come me, vivevano con trepidazione l’attesa per la Festa dei Ragazzi… un festa che esplicitava il reale attaccamento dell’intera comunità del paese alla sua squadra”, così Marco Principi, ex giocatore-simbolo, attaccante di razza con quasi 200 reti all’attivo e attuale dirigente. “Con la maglia biancorossa ho avuto tante soddisfazioni e ho potuto scoprire tanti amici e sono oggettivamente cresciuto come persona, ora cerco di trasmettere tutto questo ai ragazzi del settore giovanile ai quali vorrei ricardare che il calcio è soprattutto gioco, piacere, divertimento, anche sacrificio e passione, certo, ma soprattutto divertimento”.

L’iniziativa storica della “Festa dei Ragazzi” mi ha sempre colpito per la capacità di mettere insieme valenza sportiva, intrattenimento, festa, mixati con un grande senso di appartenenza e una forte capacità di coinvolgimento, anche delle realtà esterne; per questo, ho creduto fortemente nella sua ripartenza dopo alcuni anni di stop”, ha dichiarato Stefania Signorini, Sindaca del Comune di Falconara Marittima che ha patrocinato la pubblicazione del volume celebrativo e la Festa del cinquantenario.
Al di là dei risultati sportivi conseguiti riuscire a portare avanti una squadra e una società calcistica che mette insieme tanti giovani è una cosa importante, soprattutto in questi anni, perché lo sport ha una funzione educativa ed è capace di trasmettere valori che poi si riverberano nella società civile… Per questo sono orgogliosa di celebrare al meglio la storia della Castelfrettese, che è la storia di Castelferretti e quindi di un importante frammento del nostro tessuto cittadino che, non ha caso, vanta il primo liceo sportivo della Provincia di Ancona”.

A concludere la carrellata di testimonianze è stato Augusto Bonacci, Presidente ASD US. Castelfrettese che, in prima battuta ha voluto ringraziare tutti coloro che sono intervenuti durante le varie puntate. “Io sono nato e cresciuto all’interno della Castelfrettese – ha scherzato – ho ricoperto tutti i ruoli, sino all’attuale: prima da giocatore, poi da allenatore, quindi da direttore sportivo e infine da Presidente, il mio modus operandi è sempre stato quello dei coinvolgere tutti e credo fermamente nel valore della condivisione”. “Per questo credo che la festa dei primi 50 anni della nostra Società sia la festa di tutta Castelferretti, e vorrei che come tale fosse vissuta, non solo dai protagonisti, ma veramente da tutti”.

Alberto Piastrellini


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