Tra le numerose new entry sportive nelle imminenti Olimpiadi di Tokyo 2020 c’è anche l’arrampicata sportiva. Questa disciplina, nata da pochi anni, deriva dall’arrampicata tradizionale ma, a differenza di quest’ultima, sfrutta appigli artificiali fissi sulla roccia e non amovibili. Tuttavia, questi appigli hanno una funzione solamente di sicurezza e non di aiuto nel gesto sportive, perciò l’arrampicata sportiva è considerata un’arrampicata libera.
La disciplina è molto giovane: la prima gara internazionale si svolge nel 1985, a Bardonecchia (TO), mentre nel 1987, viene fondata a Torino la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana che viene affiliata al CONI nel 1990.
A livello internazionale, l’arrampicata sportiva è sotto l’egida dell’International Federation of Sport Climbing.
Alle olimpiadi di Tokyo 2020 si sfideranno 40 atleti: 20 donne e 20 uomini. Si gareggerà nella combinata che unisce le tre specialità dell’arrampicata sportiva: boulder, speed e lead.
Nel boulder gli atleti dovranno salire senza corda una parete di massimo 4 metri, col minor numero di tentativi possibili.
Nello speed ci si sfida uno contro uno, su pareti di 15 metri, cercando di arrivare in cima nel minor tempo possibile.
Nel lead invece si gareggia con corda su pareti tra 15 e 25 metri, cercando di percorrere più strada possibile, facendo obbligatoriamente passare la corda dentro ogni moschettone presente, seguendo un ordine prestabilito.
Il programma prevede le gare dal 2 al 5 agosto all’Aomi Urban Sports Park di Tokyo su pareti artificiali.
Per l’Italia, si sono qualificati a Tokyo 2020 Ludovico Fossali e Michael Piccolruaz, per gli uomini, e Laura Rogora tra le donne.
Per approfondire:
Daniele Capello