Il borgo italiano di Anghiari è uno scrigno medievale fra il Tevere e l’Arno. La cittadina si estende in cima ad una collinetta nei pressi di Arezzo, quasi al confine tra la Toscana e l’Umbria.
Prendendo in prestito la descrizione, che campeggia sul sito dell’Ufficio del turismo della città, e realizzata da Harold Donaldson Eberlein durante il suo viaggio nella Valtiberina Toscana nel 1929: “Anghiari è un luogo che rivela il proprio incanto solo per gradi, e anche allora solo al viaggiatore che vuole andare in giro e far uso dei propri occhi”. In effetti questo angolo di Toscana, tutto da scoprire, che si presenta come un concentrato di storia, arte, natura e sapori nel cuore dell’appennino.
Per la sua posizione strategica e le imponenti mura protettive che la cingono, Anghiari rivestì una grande importanza nel Medioevo. Il Cassero, ad esempio, fu un inoppugnabile luogo di difesa, e insieme alla Torre dell’orologio, detta il Campano, è un elemento imponente del paesaggio urbano. La popolarità della cittadina risale al riconoscimento di Alleata della civiltà fiorentina, di cui fu investita in seguito alla Battaglia di Anghiari del 29 giugno 1440; nel corso della quale le truppe fiorentine sconfissero quelle milanesi, permettendo a Firenze di governare la città. Un avvenimento tanto celebrativo per il paese, che proprio per onorare questo avvenimento a Leonardo da Vinci fu commissionato il compimento di un dipinto, purtroppo scomparso e tuttora oggetto di ricerche per ritrovarlo. L’evento storico rivive ancora oggi in quei luoghi grazie al lavoro del Centro di Documentazione della Battaglia di Anghiari. La ricostruzione nelle varie fasi di quella Battaglia è diventata il fiore all’occhiello del Museo delle Memorie e del Paesaggio, dove è stato realizzato un percorso espositivo attraverso un plastico e dei filmati che la riproducono. In quest’apposita sezione del Museo, viene dato spazio anche alla narrazione che riguarda la rappresentazione pittorica di Leonardo Da Vinci andata perduta.
Ad ogni modo Anghiari, come gioiello del Centro Italia, è da sempre particolarmente rinomata per l’atmosfera ed il fascino delle piccole città medievali che preserva, nonché per la sua ricchezza artistica ed architettonica. Essendo un borgo medioevale Anghiari è costruita all’interno di cinta murarie, risalenti al 200, con vicoletti e casette in pietra che la rendono una vera e propria bomboniera, con un centro storico circondato da tradizionali botteghe d’arte e antiquari. Molto conosciuta è anche la Mostra Mercato dell’artigianato, che ha richiamato negli anni tanti appassionati e turisti. Altrettanto caratteristico è un antico rettilineo, che collega Anghiari ad un’altra località chiamata Sansepolcro, risalente al XII-XIII secolo. Nel 1164 fu visitata da Thomas Becket, l’Arcivescovo di Canterbury, a cui furono donate dagli allora signori di Anghiari le carbonaie del Castello, dove gli Spedalieri di S. Antonio, giunti al seguito dell’Arcivescovo, costruirono una cappella nel XII secolo. È lì che, successivamente, tra i secoli XIII e XIV, fu edificata la Chiesa di Sant’Agostino, la cui creazione è per questo motivo connessa alla venuta di Becket in Valtiberina. La Chiesa in questione fu oggetto di ampliamento nel 1464, dopo il crollo del campanile. L’importanza di Anghiari è rimasta immutata nel tempo, tanto che è stata riconosciuta anche come uno dei “Borghi più belli di Italia”, ed è nota anche per essere Bandiera Arancione del Touring Club.
Di origine antica è anche la chiesa della Badia, risalente all’XI secolo, che rappresenta il primo luogo di culto nel borgo. Essa ospita l’immagine trecentesca del Crocifisso in legno dell’altare maggiore. Particolarmente conosciuta è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, risalente al periodo intercorrente tra 1628 e 1740, con l’esterno più volte restaurato. La Chiesa è di notevole rilevanza sia per la sua architettura, sia per le opere d’arte che sono esposte al suo interno, fra cui due tavole del Cinquecento fiorentino dipinte da Giovanni Antonio Sogliani raffiguranti l’Ultima Cena e la Lavanda dei piedi, sia per l’altare maggiore dove c’è la Madonna delle Grazie in terracotta invetriata policroma, realizzata dalla bottega di Andrea della Robbia. La Chiesa presenta una struttura a navata unica con volta a botte e altari laterali a edicola. Al centro del nucleo antico del paese, il Palazzo Pretorio conserva dalla struttura originaria con le finestre ad arco a tutto sesto, un grande affresco situato sotto una loggia e stemmi in terracotta e pietra. Il Palazzo nel Medioevo, essendo compreso all’interno della Rocca, fu residenza dei podestà e dei vicari della Repubblica Fiorentina fin dal 1386. Altro punto di riferimento architettonico è il palazzo del Marzocco: costruito nel XV secolo, quando era di proprietà della famiglia nobiliare degli Angelieri, oggi è stato restaurato ed è sede del Museo delle Memorie e del Paesaggio. All’interno del museo interattivo, oltre alla commemorazione della Battaglia come anzidetto, sono esposte anche testimonianze dalla Preistoria e armi da fuoco anghiaresi del XVIII secolo. Nella piazza Baldaccio, dove dal 1388 si tiene il mercato cittadino, ha luogo il Teatro dei Ricomposti di stile rinascimentale