Angelo Guglielmi, il pilastro di Rai 3

Nato ad Arona, il 2 aprile 1929 e morto a Roma l’11 luglio 2022, Angelo Guglielmi è stato un critico letterario, saggista, giornalista e dirigente pubblico italiano. 

In particolare è stato membro del Gruppo 63, un movimento neo avanguardista che fondò insieme ad Umberto Eco ed Eduardo Sanguineti, e uno dei più importanti dirigenti Rai del secolo scorso.

Laureato in lettere nel 1951 all’Università di Bologna, insegnò per qualche anno alle scuole medie ed entrò in Rai nel 1954. Dal 1976 al 1987 fu capostruttura di Rai 1, ideando vari programmi tra i quali Bontà Loro, storico programma di Maurizio Costanzo. Poi passò a capo del Centro di Produzione Rai di Via Teludana e, infine, diventò direttore di Rai 3 dal al 1993. 

Durante la sua vita fu un grande autore televisivo e giornalista. Scrisse per il Paese Sera, per il Corriere della Sera e per altre riveste, mentre, prima durante il suo primo decennio alla Rai, creò la trilogia televisiva “Vite”: Vita di Michelangelo, Vita di Dante e Vita di Cavour, rispettivamente nel 1964, 1965 e 1967. 

Fu proprio Guglielmi a cambiare la televisione italiana e a introdurre il concetto di “TV-Verità”, senza contare che fu il primo a permettere che in un programma Rai, in piena epoca DC, si andasse contro Giulio Andreotti. 

Sotto la sua gestione, su Rai 3 andarono in onda per la prima volta programmi diventati dei cult della televisione italiana: Samarcanda, Telefono Giallo, Linea Rovente, Un giorno in pretura, La TV delle ragazze, Blob, Chi l’ha visto, Mi manda Raitre (In origine “Mi manda Lubrano”, Avanzi, Quelli che il Calcio, Storie Maledette e molti altri. 

Così come lanciò numerosi personaggi nati e cresciuti nella TV pubblica, come Corrado Augias, Serena Dandini, Michele Santoro, Fabio Fazio, Giuliano Ferrara, Daniele Luttazzi e molti altri. 

Uno degli uomini che, maggiormente, ha plasmato la TV italiana per quasi tutta la metà del secolo scorso. 

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