Angelina Mango, la nuova “Regina” di Sanremo

figlia d’arte, Angelina Mango ha comunque sempre dimostrato una propria autonomia artistica 

Dopo dieci anni, al Festival di Sanremo è tornata a vincere una donna. Nel 2014 il primo posto andò ad Arisa, poi tutti uomini, fino alla scorsa settimana quando, un po’ a sorpresa, il successo è stato al femminile, con Angelina Mango, figlia d’arte, di Pino e Laura Valente. 

Con il brano “La noia”, al ritmo della Cumbia Colombiana, la giovane talentuosa, resa famosa dall’edizione 2023 di “Amici”, ha stregato il pubblico e gli esperti già nella prima esibizione del martedì. La scelta di dedicare la serata delle cover al padre, con il brano “La rondine”, è risultata vincente, non tanto per una questione di classifica, visto che quarta serata è stata vinta da Geolier (con Gigi D’Alessio, Luchè e Guè), quanto perchè a livello di critica le ha regalato stima e considerazione artistica. 

Aneglina è nata a Maratea il 10 aprile 2001: la sua è stata un’infanzia caratterizzata dalla musica. Il padre era il popolare Pino Mango, una delle voci più apprezzate nel panorama musicale italiano, ma anche internazionale, mentre la madre, Laura, è stata (tra le tante collaborazioni) la voce storica dei Matia Bazar degli anni novanta. 

La giovane artista ha un fratello, Filippo, che si è occupato degli arragiamenti della canzone vincente del Festival, scritta in collaborazione tra la Mango e Madame. 

Sin da bambina canta e cantando le piace ballare, si capisce subito che il talento c’è, non soltanto per le influenze famigliari, lei ha una propria esclusiva capacità di esprimersi con le canzoni. 

A dire il vero, in un intervista dell’estate scorsa, Angelina confidò che da ragazzina il suo sogno era fare la ballerina, poi ha dovuto fare una scelta e ha optato per il canto. 

A tredici anni perde il papà e questo vuoto, per lei e i famigliari, è una prova che la vita  mette davanti senza pietà. Intanto la Mango si iscrive al liceo e vive a Lagonegro, a metà strada tra mare e montagna, un po’ lucano e un po’ salernitano, dove si sente già l’influenza calabrese. Un posto tranquillo che, per Angelina, soprattutto dopo la morte del padre, è una sorta di nido, dove si sente protetta e al sicuro. Ma è anche un luogo che le sta stretto: così nel bel mezzo delle scuole superiori decide di trasferirsi a Milano, città d’origine della madre, all’anagrafe Laura Bortolotti. “A Milano ho tutto ciò che mi serve per lavorare e ho la sensazione di essere piccola piccola”, confidò in un’intervista di circa un anno fa ad un canale web. Rivelò che a Logonegro tutti la conoscono per essere la figlia di due entità artistiche popolari, mentre nella città meneghina è una delle tante. Ma ciò lo confida senza lamentarsi, anzi, come se fosse un’opportunità. 

Nel 2020 ha pubblicato il suo primo singolo, “Va tutto bene”, poi è la volta dell’Ep “Monolocale”, che contiene brani come, “Non sento più niente”, “Naviglio grande” e “San Siro”, canzoni che tradiscono quanto Angelina sia stata “rapita” dalla grande città lombarda.    

Dopo aver mancato la partecipazione a Sanremo giovani, nel 2022 entra nella trasmissione “Amici” di Maria De Filippi, vince la sezione cantanti, arrivando seconda nella classifica generale. 

Per lei è un trampolino di lancio straordinario, anche perchè qui incide “Voglia di vivere” e “Mani vuote”, che le danno popolarità, fino al successo della scorsa estate “Ci pensiamo domani”, bissato da “Che t’o dico a fà”. Poi il resto è storia di questi giorni: all’attivo Angelina Mango ha un triplo disco di Platino con “Ci Pensiamo domani”, un disco d’Oro con “Voglia di vivere”, il miglior debutto da solista del 2023 con “Che t’o dico a fà”, un premio Lumezia e, oltre alla vittoria, a Sanremo è stata insignita dei premi “Lucio Dalla” e “Giancarlo Bigazzi”

Lei, che un po’ di gavetta comunque se la è fatta: “prima di sentire pubblicata una mia canzone, ne avrò scritte trecento, che ho tenuto lì per me”, disse alcuni mesi in un intervista per una nota rivista italiana. 

Angelina già da piccola sentiva che doveva trovare il proprio posto nel mondo, e ci è riuscita, quando canta esprime tutta se stessa, lei e le sue canzoni sono un tutt’uno, “infatti ho scelto di non avere pseudonimi d’arte, perchè quella che sentite cantare è la persona che c’è sulla mia carta d’identità”. 

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