Amityville, una casa molteplici storie

Amityville è una graziosa cittadina costiera a soli 30 Km da New York, ricca di splendidi edifici e parchi tranquilli che resterà per sempre impressa nella mente per i fatti di sangue che ebbero luogo nella casa al numero 112 di Ocean Avenue, nel 1974 quando la polizia fu chiamata per un pluriomicidio avvenuto proprio nella cittadina, centro abitato di solito tranquillo.

Gli agenti arrivarono al 112 di Ocean Avenue e trovarono i sei membri della famiglia De Feo trucidati a colpi di fucile nei loro letti al piano di sopra. 

Il figlio maggiore accusato della strage e condannato a 150 anni di prigione si dichiara infermo di mente nel corso di un processo sostenendo durante il processo che uno spirito si è impossessato di lui e lo aveva spinto a compiere il folle gesto.

Nel 1975 la famiglia Lutz pur conoscendo la storia sanguinaria legata alla casa e alla famiglia De Feo, decise di acquistare lo stesso la casa e vi si trasferirono con i loro tre figli ed il cane. 

Ma fin dal momento del trasloco la casa non apparve come doveva essere. 

Il prete chiamato a benedire la casa avvertì qualcosa di inquietante nella camera al secondo piano e disse alla famiglia Lutz di non usarla come camera da letto, il cane rimasto legato durante le operazioni di scarico delle casse fu trovato quasi strozzato nel tentativo di fuggire dalla casa.

Mentre i giorni passavano i problemi in casa aumentavano, con strani odori a invaderla e tazze del gabinetto che diventavano nere, in più strane sostanze gelatinose e appiccicose colavano dai buchi della serratura e sciami di mosche invadevano la stanza dove il sacerdote si era sentito minacciato. 

Poi rumori di passi e porte che sbattevano, con il capofamiglia che cominciava a dare segni di cedimento mentale visto che i bambini avevano iniziato a litigare tra di loro e sua moglie aveva spesso la sensazione di essere afferrata per le spalle. 

Durante la cena, la famiglia si sentiva osservata e non appena provava a recitare un padre nostro delle voci urlavano loro di smetterla. 

Ma il colpo di grazia venne da Jodie, l’amico immaginario della figlia minore che raccontava alla bambina di come anche lei avrebbe vissuto per sempre in quella casa e che cambiava spesso aspetto. 

La famiglia perciò decise di abbandonare la casa anche se questa non fu d’accordo e cercò di impedirlo con ogni mezzo.

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