C’è uno straordinario legame tra alimentazione e benessere mentale che non deve essere sottovalutato
Alimentazione: cinque cibi aiutano a potenziare il benessere cognitivo per consentire alle persone di lavorare meglio. C’è uno straordinario legame tra alimentazione e benessere mentale che non deve essere sottovalutato. Conosciamo queste ricchezze naturali che si trasformano in un valido e prezioso aiuto per la nostra attività professionale. Con Giacomo Spazzini, imprenditore, investitore e coach nel settore del wellness e della longevità da oltre 13 anni, nonché fondatore di GS Loft, cogliamo conoscere le peculiarità di una sana alimentazione.
Giacomo, una sana alimentazione in che modo influenza la produttività delle persone?
«Una sana alimentazione è un pilastro fondamentale per il benessere e la produttività, poiché il cibo che consumiamo influisce direttamente sulla nostra energia, concentrazione e capacità di prendere decisioni. Gli alimenti nutrienti forniscono i “mattoni” biochimici che il cervello usa per la produzione di neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina, responsabili della motivazione e dell’umore. Una dieta ben bilanciata promuove la lucidità mentale, riduce i tempi di reazione agli stimoli e migliora la gestione dello stress, tutti elementi che supportano una produttività ottimale. Ad esempio: carboidrati complessi e cereali integrali forniscono energia a rilascio lento, fondamentale per mantenere livelli di attenzione costanti durante la giornata. L’oscillazione dei livelli di glucosio nel sangue, tipica di un consumo eccessivo di zuccheri semplici, può causare cali di energia e difficoltà di concentrazione. Proteine e aminoacidi: gli alimenti ricchi di proteine, come pesce, uova, carne magra, legumi e noci, forniscono aminoacidi essenziali per la sintesi di neurotrasmettitori che migliorano l’attenzione e la motivazione. Grassi sani: i grassi insaturi presenti in alimenti come l’avocado, le noci e l’olio d’oliva sono essenziali per la struttura delle membrane cellulari neuronali e facilitano il processo di trasmissione degli impulsi nervosi. Micronutrienti essenziali: minerali e vitamine come il ferro, il magnesio, la vitamina B12 e gli antiossidanti, svolgono ruoli cruciali nel metabolismo cerebrale e nella protezione dallo stress ossidativo. Una carenza di questi micronutrienti può ridurre la produttività a causa di affaticamento mentale e fisico».
Come andrebbero valorizzate le mense aziendali?
«Le mense aziendali rappresentano un’opportunità cruciale per promuovere una cultura del benessere e della produttività in azienda, benefici che si riflettono non solo nella salute dei dipendenti, ma anche nella soddisfazione e nella motivazione sul posto di lavoro. Valorizzarle significa fare in modo che diventino luoghi di ricarica e di educazione alimentare, offrendo piatti bilanciati e nutrienti che supportano la performance mentale e fisica dei dipendenti. Alcuni suggerimenti su come valorizzare le mense aziendali: Opzioni alimentari bilanciate: è importante che le mense offrano una varietà di opzioni, con pasti che combinino carboidrati complessi, proteine di alta qualità e grassi sani. Per esempio, insalate con cereali integrali e legumi, secondi a base di pesce e contorni di verdure fresche possono aiutare i dipendenti a mantenere energia e concentrazione per tutto il giorno. Incentivi per scelte salutari: le aziende possono introdurre programmi di incentivazione per incoraggiare i dipendenti a scegliere pasti nutrienti, ad esempio sconti per piatti con un profilo nutrizionale equilibrato. Educazione alimentare e trasparenza: la mensa potrebbe anche fornire informazioni nutrizionali sui piatti e sulle loro proprietà benefiche, stimolando una maggiore consapevolezza. La presenza di nutrizionisti o la disponibilità di materiale informativo potrebbero aiutare i dipendenti a fare scelte consapevoli. Integrazione di superfood e alimenti funzionali: gli alimenti funzionali, come bacche ricche di antiossidanti, semi di lino o chia, e frutta fresca, possono contribuire a migliorare la salute e la performance cognitiva. Avere alcune di queste opzioni disponibili può fare la differenza nel benessere complessivo dei dipendenti».
Quali malattie specifiche possono contrastare le verdure?
«Le verdure svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione di diverse malattie croniche grazie al loro contenuto di vitamine, minerali, fibre e fitonutrienti. Non solo forniscono nutrienti vitali, ma svolgono anche un ruolo chiave nella protezione contro patologie serie. L’inserimento di una buona varietà di verdure nella dieta quotidiana può essere uno dei metodi più efficaci e accessibili per mantenere la salute a lungo termine. Ecco alcune malattie specifiche che una dieta ricca di verdure può aiutare a contrastare. Malattie cardiovascolari: le verdure a foglia verde, come spinaci e cavolo riccio, sono ricche di nitrati naturali che aiutano a dilatare i vasi sanguigni e a ridurre la pressione arteriosa. Le fibre presenti nelle verdure, inoltre, aiutano a ridurre il colesterolo LDL, un fattore di rischio per infarti e ictus. Diabete di tipo 2. Le verdure a basso indice glicemico, come i broccoli e le carote, hanno un impatto minimo sui livelli di zucchero nel sangue e sono ricche di fibre che rallentano l’assorbimento del glucosio. Una dieta con abbondanza di verdure può aiutare a migliorare la sensibilità insulinica e a stabilizzare i livelli glicemici. Tumori. Molte verdure, in particolare quelle appartenenti alla famiglia delle crucifere (come cavoli, cavolfiori e broccoli), contengono composti come i glucosinolati, che hanno dimostrato proprietà antitumorali. Anche pomodori e carote, ricchi di antiossidanti come il licopene e il beta-carotene, proteggono le cellule dai danni ossidativi, che possono contribuire allo sviluppo del cancro. Malattie neurodegenerative. Gli antiossidanti presenti in verdure colorate, come peperoni e barbabietole, proteggono il cervello dallo stress ossidativo, che è una delle cause di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Alcuni composti nelle verdure, come la luteina, sono particolarmente efficaci nel supportare la salute cognitiva».
Francesco Fravolini