Al Teatro Argentina di Roma “Un curioso accidente”

 Un capolavoro di Goldoni per la Regia di Gabriele Lavia

con Gabriele Lavia – Federica Di Martino – Simone Toni – Giorgia Salari – Andrea Nicolini – Lorenzo Terenzi – Beatrice Ceccherini – Lorenzo Volpe e Leonardo Nicolini.

Scene Alessandro Camera / Costumi Andrea Viotti / Regista assistente Enrico Torzillo / Musiche Andrea Nicolini / Testi Canzoni Gabriele Lavia / Suono Riccardo Benassi / Luci Giuseppe Filipponio

by Bruno Cimino 

Dopo il grande successo de “Il Berretto a Sonagli”, Gabriele Lavia e la sua Compagnia affrontano, assieme al Teatro di Roma e al Teatro della Toscana per la stagione 2023-24, una nuova produzione: una divertente commedia di Carlo Goldoni “Un Curioso Accidente” il cui sfondo storico è la “Guerra dei sette anni” che si combatté tra il 1756 e il 1763 e che coinvolse le principali Potenze Europee di quel tempo.

Un curioso accidente è tra le commedie goldoniane più tradotte e rappresentate all’estero. La storia si svolge in Olanda e, come scrive l’autore: “non è che un fatto vero, verissimo, accaduto, non ha molto tempo, in una città di Olanda. Mi fu raccontato da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana, nella Piazza di S. Marco, e le persone medesime mi hanno eccitato a formarne una Comica rappresentazione.”

Una storia tanto intricata da apparire inverosimile, pur se vera. Un curioso accidente è un bellissimo “recupero”, visto che l’opera ha avuto poche rappresentazioni nel nostro paese. 

Gabriele Lavia, regista e protagonista di questa commedia in scena all’Argentina, ha definitivo quest’opera di Goldoni “un autentico, delicato capolavoro”:

Nelle note di regia emerge lo sfondo storico della trama che si sviluppa durante la Guerra dei sette anni che si combatté tra il 1756 e il 1763 e che coinvolse le principali Potenze Europee di quel tempo. “La guerra fu combattuta in Europa e nell’ America Settentrionale. Da una parte c’erano il Regno di Inghilterra, il Regno di Prussia, l’Elettorato di Hannover, gli Stati minori della Germania nord-occidentale e il Portogallo. Dall’altra parte c’era una coalizione formata dal Regno di Francia, Monarchia Asburgica, Sacro Romano Impero, Impero Russo, Svezia e Spagna. E, addirittura, le popolazioni native dell’India e dell’America Settentrionale.

La Guerra si concluse col trionfo della Gran Bretagna che ottenne i maggiori successi politici e territoriali. Gli sconfitti furono i francesi (ed ecco perché i due soldati ospiti in casa di Monsieur Filiberto sono francesi) che perdettero il Canada, alcune colonie sulle rive del Mississippi, alcune colonie in India, nei Caraibi, in Senegal, ecc. Insomma, un vero disastro. E dunque i due soldati francesi hanno buone ragioni per essere un po’ depressi. Sono soldati ridotti proprio male e non hanno più un quattrino perché quella “guerra” segnò il tramonto coloniale della Francia è l’inizio di un periodo difficilissimo.

Se avesse vinto la Francia quella guerra, forse, in America si parlerebbe il francese. L’Olanda era rimasta a guardare e a fare i suoi “affari” con la guerra. Così, aveva vissuto un periodo tranquillo e prospero. Ed è proprio in quel mondo tranquillo e prospero, nella casa prospera e tranquilla di Monsieur Filiberto, che ha una figlia da maritare, la quale figlia ha una cameriera in età da marito anch’essa,

che càpitano “I Due Soldati Francesi Sconfitti”.

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