Aggiungi un posto a tavola al teatro Brancaccio

Dopo il debutto al Teatro Nazionale nel mese di marzo 2024 lo spettacolo partirà con il nuovo tour dal Teatro Brancaccio di Roma a novembre 2024 con un nuovo prestigioso cast 

Aggiungi un posto a tavola festeggia quest’anno i suoi 50 anni. Ed è proprio nel 2024 che Alessandro Longobardi per Viola produzioni – Centro di Produzione Teatrale, presenta la nuova edizione del musical di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritto con Jaja Fiastri, con le musiche composte da Armando Trovajoli. Dopo quattro stagioni di grande successo, e dopo il debutto al Teatro Nazionale nel mese di marzo 2024 lo spettacolo partirà con il nuovo tour dal Teatro Brancaccio di Roma a novembre 2024 con un nuovo prestigioso cast che continuerà ad emozionare il pubblico di ogni generazione. In questa edizione la messa in scena della regia originale di Garinei e Giovannini è stata affidata a Marco Simeoli. Nel ruolo di Don Silvestro c’è Giovanni Scifoni, attore stimato ed amato dal pubblico. Special Guest è Lorella Cuccarini nel ruolo di Consolazione. “La voce di lassù”, interpretata da Enzo Garinei per quattro stagioni, verrà mantenuta in suo onore. Nel ruolo del Sindaco ritroveremo Marco Simeoli, nel ruolo di Clementina debutta Sofia Panizzi e Toto sarà interpretato da Francesco Zaccaro. Francesca Nunzi è confermata nel ruolo di Ortensia. Completano il cast artistico 16 performer.

Il cast creativo

È composto dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli; Gabriele Moreschi, scenografo che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e ingegnosa scenografia con il doppio girevole e la grande arca; Francesca Grossi che ha adattato i disegni originali dei raffinati costumi, anche questi di Giulio Coltellacci. Il disegno luci è di Emanuele Agliati; il disegno fonico è di Emanuele Carlucci/Tommaso Macchi.  Le coreografie originali di Gino Landi sono riprese da Cristina Arrò; la scena è stata realizzata dalla scenotecnica di Mario Amodio, che fu il costruttore nella prima edizione del ’74 e da Antonio Dari per la parte meccanica; i costumi sono confezionati dalla Sartoria Brancaccio. 

La trama

La storia, liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che un giorno riceve una telefonata inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per affrontare l’imminente secondo diluvio universale. Don Silvestro, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di facili costumi, che metterà a dura prova gli uomini del paese. Finita l’arca, al momento dell’imbarco, interviene un cardinale inviato da Roma che convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro che a suo dire disonora l’abito che porta. Comincia il diluvio, sull’arca si ritrovano solo Don Silvestro e Clementina, la giovane figlia del sindaco perdutamente innamorata di lui. L’acqua incomincia a sommergere i paesani, Don Silvestro decide di abbandonare l’arca, rifugio sicuro, per condividere con i suoi fedeli quel terribile momento. Un gesto infinito d’amore. Allora Dio, vedendo fallire il suo progetto, interrompe il diluvio, imposta l’arcobaleno. Si chiude su una tavola in festa celebrando il ritorno alla serenità benedetta da Dio.

Francesco Fravolini

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