Affrontare il cambiamento climatico

una call to action per l’industria pesante

Tra le misure per contrastare il riscaldamento globale, le nazioni dovrebbero anche iniziare a ridurre le emissioni dell’industria pesante. Infatti in questo settore non sembra esserci molta innovazione e ancor meno sostenibilità. Secondo alcuni studi, produrre una tonnellata di acciaio crea ancora circa le stesse emissioni di 20 anni fa.

Soluzioni possono essere degli investimenti in tecnologie come l’idrogeno pulito, che può essere prodotto dall’elettricità e utilizzato nelle acciaierie, e la cattura del carbonio, che intrappola le emissioni delle ciminiere e le seppellisce sottoterra. Tuttavia, il rapporto Net Zero Emissions by 2050: A Roadmap for the Global Energy Sector ha sottolineato che la tecnologia della cattura del carbonio ha finora sottoperformato.

Se i Paesi mettessero in atto tutte queste misure, la domanda globale di combustibili fossili potrebbe diminuire del 20% entro il 2030. In tale situazione, i governi non avrebbero bisogno di approvare alcun nuovo importante giacimento di petrolio o gas, e quelli che si sviluppano potrebbero avere difficoltà a trovare clienti.

La previsione dell’Agenzia internazionale per l’energia secondo cui la domanda globale di petrolio potrebbe raggiungere il picco in questo decennio ha dovuto affrontare alcune critiche. In una recente dichiarazione, il cartello petrolifero dell’OPEC ha avvertito che tali previsioni sono altamente incerte e potrebbero portare le nazioni a sotto investire in progetti petroliferi e di gas. Se la domanda di combustibili fossili non dovesse diminuire come previsto, ha affermato il cartello, la mancanza di offerta potrebbe portare al “caos energetico”.

Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia. ha affermato che il rapporto non chiede la sospensione di tutti gli ulteriori investimenti nel petrolio e nel gas. Anche in uno scenario a zero emissioni, i Paesi continuerebbero a utilizzare petrolio e gas per gli anni a venire, e molti giacimenti esistenti sono attualmente in declino. Ciò significa che sarebbero ancora necessari alcuni investimenti per estrarre più petrolio e gas dai giacimenti esistenti, in modo che l’offerta non diminuisca più velocemente della domanda, creando dolorosi picchi di prezzo.

“La chiave per ridurre le emissioni è concentrarsi sulla riduzione dell’uso di combustibili fossili”, ha affermato Birol. “Ma dobbiamo anche gestire attentamente gli investimenti nell’offerta in modo che la transizione avvenga senza intoppi”.

Riccardo Pallotta©

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