A TARANTO VA IN SCENA “GLI SPARTANI”

di Barbara Gizzi, con Massimo Cimaglia, Giuseppe Sartori, Valeria Cimaglia, 

Elena Polic Greco e Giulia Sanna

Costumi Daniele Gelsi

Regia di Daniele Salvo

29 settembre Corte del Mundi, Museo Diocesano

by Bruno Cimino

“Gli Spartani” è un testo moderno, moderno e nello stesso tempo antico, senza timore di incorrere nell’ossimoro. Se è vero che i temi proposti – la questione femminile, il contrasto generazionale, la collettività opposta all’individualismo, le riflessioni sul potere e sulla morte – sovrastano i nostri tempi, è vero pure che gli stessi temi sono stati affrontati in quello che è il genere letterario più radicato nell’umanità: la tragedia antica. Barbara Gizzi si è interrogata sulla possibilità di scrivere “alla maniera dei tragici greci”, senza scimmiottarli ma utilizzando un linguaggio e delle strategie tecniche che sono tipiche del genere, per ritrovare così quella parola ‘piena’ (intesa sia in senso lacaniano sia come portatrice di valori) in grado anche di indurre una recitazione ‘corposa’, capace di scuotere lo spettatore alle viscere. Un testo che si presta, dunque, al lavoro registico visionario e fortemente imperniato sulla parola che Daniele Salvo ha intrapreso da molti anni, mettendo a frutto gli insegnamenti del suo maestro, Luca Ronconi. 

Ripercorrere la storia mitica degli Spartani è, dunque, anche ritrovare le radici culturali di Taranto, al di là di ogni pregiudizio. In scena due donne spartane, Clitemnestra ed Elena, che incidono potentemente sul mito omerico e tragico. Il testo riprende gli eventi prima della guerra di Troia, scoprendo a Sparta le ragioni di un evento bellico di così vaste proporzioni e ponendosi (con devozione e ironia) come ‘prequel’ dell’Iliade e dell’Orestea di Eschilo. La storia diviene il pretesto per interrogarci sul senso della collettività opposto all’individualismo sfrenato che affligge i nostri giorni: se Sparta è passata alla storia come città ‘dura’ in realtà Sparta si fonda tutta sull’idea di ‘comunità’ in cui il singolo conquista un valore direttamente proporzionale al suo agire nell’interesse di tutti.

Protagonista dello spettacolo è Clitemnestra, una Clitemnestra giovane, già così piena di cicatrici da lasciare intravedere la sua futura furia assassina. A vestirne i panni è l’attrice, Valeria Cimaglia, che – pur giovane – porta avanti già da tempo una sua personale battaglia nel mondo del teatro: superare i pregiudizi e farsi strada nella sua professione senza cancellare la cicatrice che porta sul volto. 

La affiancano due attori che negli ultimi anni sono stati tra i protagonisti di maggiore successo nella stagione del Teatro Greco di Siracusa, Massimo Cimaglia e Giuseppe Sartori, entrambi nell’Edipo Re diretto da Robert Carsen (spettacolo vincitore del Premio della Critica 2022) e in “Ulisse. L’ultima Odissea”, spettacolo di grande successo diretto da Giuliano Peparini.  

Il prologo prevede un protagonista di eccezione, presente solo in voce ma con tutta la sua emozionante personalità: Ugo Pagliai.

Undici attori in scena, cinque protagonisti e un coro di under 30, un gruppo che si è messo in gioco in un’avventura teatrale entusiasmante e totalizzante sotto la guida di Salvo. 

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