A Roma l’arte si esalta con la mostra “Donna”

Si svolgerà a Roma, dal 23 al 30 settembre, presso la Cartiera Latina Sala “Nagasawa” in Via Appia Antica, 50 la collettiva internazionale dedicata alla “Donna” e organizzata dal Gruppo Centro Arte 2020 di Giulio Pettinato e dal Club Bluoltremare International Arts. Vi partecipano artisti provenienti dalla Malesia, Francia, Perù, Germania, Romania, Olanda, Equador, Italia, Sud Africa e Svezia.

Da non perdere, sabato 25 alle ore 17,30, la performance “Il corpo si fa tela”.

La mostra “Donna” vuole omaggiare l’universo femminile ed esaltare l’arte di celebri pittori con dipinti esposti al pubblico in occasione del 220° evento promosso dal Gruppo Centro Arte 2020, la cui ha sede si trova a Castel Gandolfo (RM).

Motore dell’evento – si legge in un comunicato – è la necessità di proiettare in un contesto quanto più possibile ampio la molteplicità di sguardi e di visioni sul femminile attraverso il variegato pensiero artistico”.

Dunque, “Donna” senza confini, di ieri e di oggi, proiettata verso un futuro che le appartiene e che è patrimonio culturale del divenire sociale. “Donna”, madre e figlia di questa terra e di una visione che non ha eguali nell’uomo il quale, in verità, attinge bellezza e intelligenza, sofferenza e gioia, laddove lo scibile lo richiede.

Se a testimoniare la vita che, già al femminile, include quella maschile, con i suoi sacrifici, le sue gioie, le sue sconfitte, le sue battaglie, è l’arte di pittori sui cui sentimenti c’è poco o nulla da esaminare, allora siamo di fronte ad una importante celebrazione della realtà, quella di cui la nostra esistenza necessita: la Donna.

Siamo stati tentati di presentarvi uno ad uno tutti gli artisti che esporranno in questa mostra, ma abbiamo preferito evitare eventuali influenze per favorire le emozioni e l’impatto che ogni visitatore avrà nell’ammirare le opere esposte.

Ogni dipinto esprime un segmento dello spirito dell’arte che non diventa immortale, lo era già nel pensiero eterno del suo divenire e tale rimane perché posto nella realtà quotidiana; ogni dipinto non esalta uno stile o una corrente letteraria, ma un sentire e un modo di essere; ogni tratto pennellato non rappresenta una dimensione, ma le contiene tutte, con o senza cornici imposte dalla volgarità di una organizzazione sociale che pensa ancora di poter rincorrere differenze geografiche e abusi storici. 

L’insieme della mostra “Donna”, che suggeriamo davvero di visitare, può essere sintetizzato rilevando che la libertà del vivere non è una chimera, ma l’affermazione dell’unica dimensione esistenziale degna di qualunque civiltà.

Bruno Cimino

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