A Milano il grido di allarme dei giovani di tutto il mondo.

Si accentuano le attenzioni nei confronti dei disastri ambientali che stanno sconvolgendo il nostro pianeta. Molto del patrimonio naturale è andato inesorabilmente perduto, alcuni aspetti si sono trasformati o adattati, in bene o male lo saprà chi vivrà, ma ci sarebbe ancora tanto che possiamo recuperare e salvare, se si interviene seriamente e se facciamo presto.

Ma attenzione: bisogna stare attenti a non affidare l’agnello a famelici lupi.

Detto questo ben vengano le iniziative di cui accenniamo in questo articolo e tributiamo ogni elogio per quanto succederà dal 28 al 30 settembre a Milano dove quasi 400 giovani provenienti dai 197 Paesi membri dell’UNFCCC (La Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) si incontreranno, con in testa le giovani leader ambientaliste Greta Thumberg e Vanessa Nakate, per discutere non più dei problemi che amaramente conosciamo, ma per proporre soluzioni, almeno sulle questioni più urgenti, in vista della Cop26, il summit mondiale sui cambiamenti climatici  (in programma a Glasgow dal 1 al 12 novembre 2021).

L’evento milanese, che si chiama Youth4Climate: Driving Ambition, si inserisce nel processo di un coinvolgimento sempre più attivo dei giovani alla causa climatica, iniziato con lo United Nations Youth Climate Summit, tenutosi a New York il 21 settembre 2019.

A Milano, i primi due giorni saranno dedicati a gruppi di lavoro e seminari, mentre nell’ultimo giorno è previsto un dibattito e dialogo diretto tra i giovani delegati e i ministri presenti alla Pre-COP26.

Parteciperanno il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Mario Draghi e del Primo Ministro britannico Boris Johnson.

L’agenda completa del summit ha per nome All4Climate “The World Is Watching”, realizzata da Connect4Climate – World Bank Group con l’agenzia I’m Not A Robot.

La All4Climate è stata resa possibile grazie all’impegno della società civile, al fattivo contributo del settore privato e del mondo artistico che hanno creduto e supportato decine di eventi di educazione e di sensibilizzazione sul tema dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici.

L’iniziativa è un messaggio di speranza disperata. Usiamo le parole che servono per incalzare chi deve intervenire a riparare i danni, ogni giorno sempre più gravi.

Di questi appuntamenti, purtroppo, ce ne sarà bisogno ancora, sino a quando quella parte che caratterizza l’imbecillità dell’uomo non sarà completamente disintegrata.

Bruno Cimino

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