18° edizione Sagra delle pappardelle al cinghiale

Laura Tenuta durante l’evento affianca la Proloco Sacrofano (Presidente Giovanni Cera) Territorio gremito di cinghiali (Sus scrofa) domenica 23 ottobre Piazza
affollata di gente, per la sicurezza in campo: Polizia locale, Protezione civile, Corpo
delle Guardie zoofile, Associazione Nazionale Polizia di stato, presente anche la
Sindachessa Patrizia Nicolini.

Sacrofano alle porte di Roma, polmone verde del Parco di Veio, borgo tra quelli che
si mantengono nella loro integrità sta divenendo meta turistica.

Inclusione raccolta differenziata resilienza riiniziamo punti cardine della sagra.
Calata in post-resilienza,la gente ha riassaporato l’andar fuoriporta dopo l’urto della
pandemia.
Sacrofano il più vicino in assoluto alla capitale, riinizia con immensa vitalità gli
eventi.

L’inclusione sociale da cornice , accoglienza del Centro Anziani Sacrofano e dei
disabili, barriere architettoniche? La scrivente ha messo il red carpet di concerto con
l’organizzazione tutta.
Raccolta differenziata grazie alla società Tekneko, responsabile di zona Umberto Di
Camillo,sentiti ringraziamenti.

Partecipanti soddisfatti per programmazione, pianificazione e qualità, anche del
cibo, energia in movimento, sinergia, economia locale coinvolta: ristoranti sold out.
Colonna sonora della giornata sulle note di Giulio Viglianti ed Alex Ceccotti, pop
rock adatto alla natura della manifestazione.

Perché a Sacrofano questa sagra è importante?
Cinghiale cibo dei nonni, cinghiale cibo dei pronipoti’ importanza delle tradizioni
risiede nel saperle difendere, salvaguardare e, soprattutto divulgare: Sacrofano

portavoce di una comunità che ancorata alle radici le rende fruibili a nuovi utenti,
per un turismo gastronomico Sagra delle pappardelle al cinghiale.

Ma il parco ospita un numero elevato di questo ungulato destinato a crescere in
maniera esponenziale ,animale dalle grandi capacità riproduttive, le catture finora
programmate non sono sufficienti.
Impatto d’urto sulla vegetazione danni alle coltivazioni, biodiversità compromessa,
cacciatori del territorio, nonostante abbiano frequentato il corso per selecontrollori
non resi forza attiva.
Quanto bisognerà attendere perché questo fenomeno venga sminuzzato?
E che ne è di un’eventuale commercializzazione della carne, filiera locale dal Parco
e/o cacciatori al consumatore che porterebbe ad un introito prolifero?

Intanto difendiamo a denti stretti la Sagra delle pappardelle al cinghiale,apriamo la
bocca per una buona degustazione ma , istituzioni coinvolte e stampa porgano le
orecchie per un sentito ascolto, il cinghiale rappresenta un annoso problema, anche
pericoloso per cittadini!

Laura Tenuta

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