100 anni fa nasceva Mario Rigamonti

Molti amanti del calcio hanno sentito il nome Rigamonti, soprattutto riferito allo stadio di Brescia, squadra che fa spesso la spola tra la serie A e la serie B. Ma lo stadio lombardo prende il nome da un grande calciatore del passato di cui é appena ricorso il centenario dalla nascita: Mario Rigamonti. Nato il 17 dicembre 1922, fu uno degli “immortali” del Grande Torino che fu vittima del disastro aereo di Superga nel 1949.

Rigamonti iniziò la sua carriera nelle giovanili proprio del Brescia, la squadra della sua provincia, essendo nato a Capriolo. A 19 anni passò al Torino dove gioca 2 anni nelle giovanili granata prima di ritornare a Brescia nel 1944 per esordire tra i “grandi”. Giocò qui per un anno nel torneo bellico (la serie A non si disputata per la guerra) e poi passò al Lecco qualche mese dopo per giocare il torneo lombardo. Al termine della guerra tornò nel Torino dove giocò 4 stagioni vincendo altrettanti scudetti. 

Era un difensore centrale duro e difficile da superare (ai tempi definito “centromediano sistemista) e si conquistò così (come quasi tutto il Grande Torino) la maglia della Nazionale italiana guidata da Vittorio Pozzo. Disputò solo 3 partite in azzurro (3 vittorie), sia perché chiuso dal titolare Parola sia per la tragica fine a Superga del 4 maggio 1949. 

Aveva anche un fratello sportivo, Luigi, lottatore greco-romano che partecipò alle Olimpiadi di Londra 1948. Oltre allo stadio di Brescia, a Mario Rigamonti sono intitolati il centro sportivo locale e lo stadio di Lecco.

Daniele Capello

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